Questo ovviamente vale anche per l'agricoltura, una delle attività essenziali per eccellenza, che non ha mai chiuso né può chiudere, ma che ha comunque i suoi rischi di contagio.
Per questo l'Inail ha pubblicato un manuale con le indicazioni da seguire per ridurre i rischi tra i lavoratori agricoli, autonomi o dipendenti che siano.
L'agricoltura, in quanto praticata prevalentemente all'aperto, presenta meno fattori di rischio di altre attività, ma ha anche essa i suoi punti critici per poter indicare delle norme e delle regole efficaci da seguire.
Il primo punto critico, come dice il manuale, è che le attività agricole variano da coltura a coltura e da stagione a stagione, l'altro è la presenza diffusa di lavoratori stranieri con i quali ci possono essere difficoltà di comunicazione dovute alle diverse lingue parlate, difficoltà che possono essere un ostacolo anche per comunicare le norme di protezione e di comportamento.
Così il manuale prende in considerazione tutte le possibili fasi del lavoro in cui può esserci un rischio maggiore di contagio e indica in maniera semplice e schematica cosa fare, il tutto accompagnato da illustrazioni che rendono più agevole la lettura.
Oltre alle cose che ormai tutti conosciamo come lavarsi le mani, non toccarsi occhi e bocca, usare la mascherina, non andare al lavoro se si ha febbre o sintomi influenzali, il manuale indica cosa fare e come comportarsi in vari casi: quando si arriva in azienda; come comportarsi con i colleghi in campo, in stalla e nei locali aziendali; come pulire e sanificare gli attrezzi; come comportarsi con i clienti nei punti vendita o quando si consegnano i prodotti e come spostarsi insieme per andare sul posto di lavoro.
Inoltre, ci sono indicazioni su cosa fare se qualcuno si sente male o manifesta i sintomi sul lavoro e come deve fare per rientrare una volta guarito.
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