La Commissione aveva infatti deciso per le domande Psr a superficie del 2019 l'obbligo di pagamento entro il 30 giugno scorso, poi slittato al 15 ottobre. Ora, con la nuova data - che per Teresa Bellanova conferma un'attenzione alle richieste avanzate dal ministero - di fatto si scongiurano le sanzioni per le regioni degli Stati membri dell'Ue; la quota di cofinanziamento Ue non sarebbe stata erogata per le domande pagate oltre la scadenza, e così Stati e regioni avrebbero dovuto coprire con proprie risorse i fondi mancanti.
Il Psr (Programma di sviluppo rurale) è lo strumento di programmazione comunitaria basato su uno dei fondi Sie, il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), che permette alle singole regioni italiane di sostenere e finanziare gli interventi del settore agricolo-forestale regionale e accrescere lo sviluppo delle aree. Nasce sulla base del regolamento Ue n.1305/2013 e ha una durata di sette anni, dal 2014 al 2020. La nuova programmazione rivolge particolare attenzione all'innovazione e alla ricerca, alla salvaguardia dell'ambiente e del clima, al presidio dei territori, alla prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico, al mantenimento e miglioramento della biodiversità, alle aree interne e svantaggiate. Le regioni possono averlo collegato alla Strategia Europa 2020, la strategia dell'Ue per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva come punto fondamentale dello sviluppo economico.
La ministra Teresa Bellanova ha ringraziato "il commissario Wojciechowski per la sensibilità dimostrata rispetto ad una situazione di oggettiva difficoltà causata dall'emergenza Covid e che non poteva tradursi in penalizzazioni per i nostri agricoltori".