"Stiamo facendo uno sforzo straordinario - commenta il presidente della Regione, Christian Solinas - per garantire ai nostri agricoltori un ristoro ai danni provocati dalla pandemia e un sostegno immediato in vista di un ritorno alla normalità. Questi ultimi interventi vanno ad aggiungersi a un sistema complessivo di aiuti messi in campo dalla Giunta, indispensabili per tutelare comparti fondamentali per la nostra economia".
Si tratta sicuramente di fondi aggiuntivi rispetto alla misura 21 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, che aveva interessato le sole attività connesse - gli agriturismi in particolare e per 4 milioni - mentre la legge della Sardegna n 22 del 2020 aveva previsto - insieme ad altri provvedimenti per altri comparti dell'agricoltura e della pesca - i 3 milioni di sovvenzioni dirette per gli agricoltori, stanziamento rispetto al quale alla giunta toccava individuare la pletora di potenziali beneficiari. In tutto i provvedimenti della Regione Sardegna inerenti il settore primario e il comparto pesca assommano a 38 milioni.
"Il crollo della domanda della produzione dovuto all'emergenza sanitaria - evidenzia Gabriella Murgia - ha inciso pesantemente su molte aziende, che hanno visto compromessi i propri bilanci trovandosi in particolari condizioni di bisogno per la ripresa produttiva".
"Le restrizioni imposte dal lockdown - aggiunge l'esponente della Giunta Solinas - hanno anche compromesso in parte la fase terminale del ciclo della produzione agricola primaria e le attività connesse". I settori destinatari dell'intervento sono quello florovivaistico, l'orticolo (limitatamente alle produzioni di carciofo, dell'asparago e delle verdure a foglia) e il comparto vitivinicolo: le cantine.
I 3 milioni di euro sono stati così suddivisi: 800mila euro per il florovivaismo, un milione per il comparto orticolo e un milione e 200mila per le cantine. Per calcolare la sovvenzione erogabile sarà considerata la riduzione del fatturato realizzato nel periodo marzo-maggio 2020 rispetto a quello dello stesso periodo dell'anno precedente.
"Le imprese florovivaistiche - sottolinea l'assessore Murgia - hanno subito pesanti conseguenze, per via del prolungato blocco imposto nelle celebrazioni funebri e religiose e della chiusura degli esercizi commerciali di dettaglio. Ciò ha determinato l'impossibilità di trovare sbocchi commerciali a produzioni già avviate, causando sofferenza finanziaria dovuta alla carenza di liquidità. Il settore orticolo invece ha subito ingenti perdite di produzione, irreversibili a causa dell'impossibilità di rifornire i mercati di riferimento, le attività connesse al sistema di ristorazione e accoglienza e i mercati rionali. Le cantine hanno poi avuto difficoltà di commercializzazione anche a causa delle restrizioni sulle esportazioni imposte diversi governi europei ed extraeuropei".