L'obiettivo è quello di favorire la qualità ecologica dei parti e dei pascoli e di contenere l'espansione dei boschi.
Possono partecipare al bando come beneficiari tutti gli agricoltori (ai sensi dell'art. 2135 del Codice civile) che abbiano delle superfici a pascolo o a prato di almeno 2 ettari collegati all'attività zootecnica.
La domanda di aiuto deve riguardare almeno il 40% degli appezzamenti a prato o a pascolo dell'azienda (raggiungendo sempre almeno i 2 ettari) calcolato come: prati pascoli su cui si richiede il contributo / (prati pascoli pascolati + i prati non pascolati).
Inoltre deve essere presente una attività zootecnica di almeno 5 Uba (Unità bestiame adulto) formati da ovini, caprini, bovini e anche suini e equini, ma in questi due ultimi casi solo con animali di razze autoctone.
Il bando prevede infatti contributi annuali a superficie per cinque anni di 130 euro/ettaro.
In questi cinque anni i beneficiari si devono impegnare a escludere le superfici coperte da contributo dall'avvicendamento colturale dell'azienda.
Inoltre sono previsti:
- divieto di diserbo chimico
- divieto di utilizzo di fitofarmaci per la difesa
- divieto di fertilizzazione chimica
- divieto di trasemina
- l'obbligo di eliminazione delle piante arbustive infestanti a partire dal primo anno di impegno, con asportazione di tutto il materiale di risulta (al di fuori del periodo riproduttivo dell'avifauna: marzo-settembre)
- esclusione dal pascolo suini e ungulati selvatici allevati
- carico massimo di bestiame pari a 1,5 Uba per ettaro di Sau dell'Ute oggetto di impegno
- carico annuale bestiame compreso tra 0,2 e 0,8 Uba/ettaro di pascolo in siti Natura 2000 e tra 0,2 e 1,0 Uba/ettaro nelle altre zone (per i bovini, in caso di pascolo stagionale il carico è parametrato di conseguenza)
- obbligo, nel caso in cui il carico di bestiame sia compreso tra 0,2 e 0,4, di almeno uno sfalcio annuo
- obbligo di utilizzo di macchine munite di barre di involo per l'effettuazione degli sfalci
- allestimento di punti di abbeveraggio al pascolo in ragione di un rapporto di almeno 1 ogni 8 Uba
- divieto di accumulo di letame nelle zone di maggiore sosta del bestiame
- apporto massimo di letame fino ad un massimo di 68 chilogrammi/ettaro/anno di N organico nei siti Natura 2000 e 85 chilogrammi/ettaro nelle altre zone
- obbligo di registrazione delle operazioni colturali
- obbligo di registrazione dei periodi di inizio e fine pascolamento (solo per i bovini in caso di pascolo stagionale)
- infine dal 15 maggio 2021 è vietato l'utilizzo di glifosate nell'Ute oggetto di impegno.
Le domande, assieme al piano di coltivazione dell'azienda, devono essere inviate su Areta entro il 15 giugno 2020.
Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda alla pagina ufficiale e al testo completo del bando.