Il decreto - contenente ben 4 avvisi pubblici, di cui uno da 5 milioni riservato al bonus del comparto pesca marittima e dell’acquacoltura - è stato firmato dal direttore generale Filippo Diasco nella stessa data della Decisione della Commissione dell’Unione Europea C (2020)3388 che ha approvato i regimi di aiuto richiesti dalla Regione Campania. Gli avvisi sono stati pubblicati anche sulla base del parere positivo espresso dal Consiglio regionale sulla Delibera di giunta regionale n. 221 del 5 maggio scorso, che individuava aiuti per il settore primario per complessivi 79 milioni. Detratti i cinque milioni del comparto pesca, ad agricoltura e zootecnia restano risorse per 74 milioni di euro.
Ma l’avviso destinato alle aziende bufaline che devono ricevere contributi per 9 milioni di euro quale aiuto per implementare investimenti finalizzati al rispetto delle norme di biosicurezza volte al risanamento e all’eradicazione della brucellosi, sarà invece emanato a giugno 2020 a cura dell’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno.
Ecco dunque i bandi attivi da ieri per 65 milioni di euro e per i quali le domande devono essere presentate entro il 10 giugno 2020 esclusivamente tramite i Centri di assistenza agricola.
Bonus, 45 milioni per tutti
Il decreto ha dato il via libera innanzitutto al bonus una tantum sul quale sono appostati 45 milioni di euro e che dovrebbe interessare circa 30mila imprese. Il bonus è di 1500 euro - rivolto a tutti i coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali - e viene aumentato a 2000 euro per chi nel 2019 ha impiegato più di 5 lavoratori (oti/otd) per oltre 510 giornate lavorative complessive.Questo regime di aiuto non è cumulabile con gli altri tre rivolti al settore agricolo e contenuto nel Piano economico sociale, ma è invece cumulabile con forme di aiuto legate al Programma di sviluppo rurale Campania 2014-2020 e con i contributi per gli agricoltori disposti dal Mipaaf nel quadro dell’emergenza Covid-19.
Allevatori bufalini, aiuti per 10 milioni in base agli Uba posseduti
Con il decreto c’è il via anche per l’aiuto a fondo perduto per complessivi 10 milioni di budget in favore delle aziende bufaline. Si tratta dell’aiuto verso le imprese produttrici di latte, danneggiate dalla crisi della mozzarella di bufala. Il contributo a fondo perduto una tantum viene erogato proporzionalmente al numero di capi bufalini allevati e riportati sul Registro di stalla alla data del 28 febbraio 2020 o sulla base dei dati del fascicolo aziendale alla stessa data, aggiornati alla consistenza della Banca dati nazionale espressi in unità di bestiame adulto e secondo la seguente tabella di conversione:- Capi bufalini di oltre due anni: 1 Uba;
- Capi bufalini da 6 mesi a due anni: 0,6 Uba;
- Capi bufalini di meno di 6 mesi: 0,4 Uba.
Florovivasimo, 10 milioni in base alle perdite
Semaforo verde anche per l’aiuto variabile in conto perdite ai florovivaisti da 10 milioni di budget. Il contributo viene erogato proporzionalmente alla percentuale di riduzione del volume di affari subita, calcolata in percentuale in base al confronto tra la sommatoria degli importi delle fatture di vendita del bimestre marzo-aprile 2019 e la sommatoria degli importi delle fatture attive del bimestre marzo-aprile 2020, sulla base di questa griglia di corrispondenza:- Riduzione di fatturato fino al 10%: aiuto da euro 2000
- Riduzione del fatturato da oltre il 10% e fino al 30%: aiuto da euro 5000
- Riduzione del fatturato da oltre il 30% e fino al 50%: aiuto da euro 7500
- Riduzione del fatturato oltre il 50%: aiuto da euro 10.000