La Direzione generale per le Politiche agricole della Regione Campania ha reso noto che è stata approvata con Decreto dirigenziale regionale n. 89 del 30 aprile 2020 la graduatoria unica regionale della tipologia di intervento 4.4.2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 “Creazione, ripristino e ampliamento di infrastrutture verdi e di elementi del paesaggio agrario”, con la quale vengono finanziati “investimenti non produttivi” sui terreni agricoli della Campania, attraverso interventi per il ripristino e la conservazione degli habitat naturali e seminaturali che costituiscono specifici elementi del paesaggio agrario.

A fronte di una dotazione finanziaria di quasi 29,2 milioni di euro sono state ammesse a finanziamento 162 domande per poco più di 29 milioni. L'aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale sulla spesa ammissibile. L'intensità dell'aiuto è fissata nella misura del 100% della spesa ammissibile di progetto.

Si tratta di una delle tipologie d’intervento per le quali Regione Campania “sta valutando, nell’ambito della discussione in atto sulla riprogrammazione delle risorse del Psr Campania 2014-2020, la eventualità di far scorrere la graduatoria, vista la numerosità delle domande pervenute e l’importanza della tipologia di intervento sul piano agro-ambientale" è scritto in una nota dell’assessorato Agricoltura.

Nella tipologia 4.4.2 vengono finanziate: le fasce tampone, le siepi, i filari ed i boschetti e, in particolare, i muretti a secco, elementi quest’ultimi che connotano fortemente molte importanti aree agricole della Campania, definiti dall'Unesco con "L'arte dei muretti a secco" e inseriti nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità.

La tipologia di intervento 4.4.2 del Psr Campania ha sostenuto in maniera considerevole il ripristino e la nuova edificazione di muretti a secco. Per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile dell'attività agroalimentare della Campania è stato necessario agire a livello di miglioramento delle condizioni ambientali del territorio in un'ottica agroclimatica-ambientale, perseguendo il raggiungimento di uno stato di conservazione soddisfacente della biodiversità.

Alla base della programmazione della Tipologia di Intervento 4.4.2. vi è l’evidenza e la convinzione che un ambiente dotato di uno scarso grado di diversità biologica, cioè ecologicamente meno diversificato e quindi disorganizzato, reagisce meno attivamente alle repentine variazioni atmosferiche e climatiche.