L'iniziativa è stata promossa da Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, federazione regionale di Confcooperative che riunisce 425 cooperative agricole, agroalimentari e della pesca con oltre 55.500 soci produttori e allevatori, quasi 19mila occupati e un giro d'affari che sfiora i 9,8 miliardi di euro. Numeri significativi che trovano riscontro nel ruolo di leadership della cooperazione in molte produzioni di eccellenza dell'Emilia-Romagna come il Parmigiano Reggiano, il Lambrusco, il Sangiovese, quindi i primati nell'ortofrutta, nei succhi e nel pomodoro.
Accompagnato dai deputati del Movimento 5 Stelle Chiara Gagnarli e Pasquale Maglione, entrambi componenti della Commissione Agricoltura della Camera, Gallinella ha fatto tappa a Sasso Morelli di Imola (Bo) al salumificio della Clai, cooperativa che riunisce 280 soci tra produttori conferenti e lavoratori e conta oltre 500 dipendenti. Ad accogliere la delegazione, il presidente Clai Giovanni Bettini e il vicesindaco di Imola Patrik Cavina.
Il gruppo si è spostato poi a Forlì per visitare lo stabilimento di Caviro, prima filiera vitivinicola italiana con 35mila ettari coltivati a vino, dove pochi mesi fa sono state inaugurate due nuove linee di imbottigliamento e confezionamento per un investimento da 6,4 milioni di euro, come spiegato dal presidente Carlo Dalmonte che ha accolto la delegazione.
Ultima tappa della visita nella sede della cooperativa Agrintesa a Faenza (Ra), tra i principali player internazionali nel comparto ortofrutticolo e vitivinicolo con oltre 4mila soci e una produzione di 450mila tonnellate. Il vicepresidente Aristide Castellari e il direttore generale Cristian Moretti hanno illustrato le principali caratteristiche del settore, comprese le problematiche legate alla concorrenza di altri paesi europei e le troppe barriere che limitano l'export.
"La visita del presidente della Commissione Agricoltura della Camera - ha aggiunto il presidente di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna Carlo Piccinini -. dimostra l'attenzione delle istituzioni verso la cooperazione agroalimentare, che riunisce i produttori per ridare dignità all'anello più debole della filiera, ossia gli agricoltori. Il nostro è un sistema sano, che mette al centro il socio valorizzando le sue produzioni".
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