Fatturato a 330 milioni di euro (+4,6%), Ebitda a 21 milioni di euro e un utile in crescita, a quota 5 milioni di euro. Sono queste le principali voci economiche del bilancio di Caviro, approvato dall'assemblea del colosso cooperativo faentino nella giornata di lunedì 6 maggio 2019. Numeri positivi che si coniugano alla crescita degli investimenti, che hanno raggiunto la cifra record di 26 milioni di euro, districati fra le nuove linee di imbottigliamento presso lo stabilimento di Forlì, la creazione di Caviro Extra, operante nel settore della bioraffinazione, e il potenziamento dei marchi nel settore vitivinicolo.

"Abbiamo chiuso un bilancio molto positivo nei numeri – sottolinea il presidente Carlo DalmonteNe avevamo bisogno, soprattutto per risollevare il patrimonio dopo la complicata transazione dello scorso anno generata dalla 'questione Portogallo', una truffa subita oltre 20 anni fa, che ci ha visti danneggiati su più fronti, e che nel 2017, ci ha imposto un pagamento di 7,4 milioni. A livello contabile siamo quindi completamente soddisfatti, anche se speravamo in quotazioni maggiori relativamente al fatturato del vino venduto sfuso".

Nel settore vitivinicolo, il Gruppo si è concentrato sul rafforzamento del valore dei propri prodotti aumentando così l'influenza sul mercato italiano, con il 74% delle vendite, consolidando le proprie quote all'estero, in particolare su Uk, Germania, Stati Uniti, Giappone e Russia.
"Per l'anno in corso abbiamo un obiettivo di crescita del 10% dell'export che intendiamo raggiungere soprattutto sui mercati anglosassoni e in Asia, in particolare Cina, Giappone e Corea – spiega il direttore generale SimonPietro Felice L'obiettivo è alla nostra portata, dal momento che si tratta di un numero già raggiunto in questi primi mesi del 2019".

Sul fronte degli investimenti, è il presidente Dalmonte a ricordare gli sforzi più importanti.
"Il 2018 è stato un anno molto intenso sotto questo profilo. Abbiamo portato a termine la nuova linea di imbottigliamento all'interno dello stabilimento di Forlì, le nuove autoclavi nello stabilimento di Savignano sul Panaro, la rinnovata cantina di Fumane della controllata Cesari e il nuovo impianto di biometano a Faenza, che sarà inaugurato nel giugno 2019. A questo si aggiunge il progetto Leonardo Da Vinci, che si sta sviluppando quest'anno in occasione del quinto centenario dalla scomparsa".

Nell'analisi della composizione di ricavi e prospettive, il vino incide per il 71%, mentre l'area distilleria scende al 18%. Cresce il ramo energia e ambiente, dal 9 all'11%. Il mercato 2019 registra quotazioni in discesa a seguito della vendemmia abbondante.
"C'è una forte competizione sui prezzi e la necessità di rivedere alcuni prezzi per andare incontro a un mercato che richiede maggiore promozionalità – sottolinea il direttore generale Felice – siamo di fronte a un mercato ricco di volumi, ma con prezzi medi in ribasso. Stiamo andando avanti con il progetto di rilancio del marchio Tavernello, oltre che l'importante iniziativa su Leonardo da Vinci".