“Il ritardo sulla liquidazione dei 38 milioni non ha giustificazione e deve essere di monito per la nuova Giunta – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. E’ una delle impellenze da risolvere in tempi rapidi. E’ un banco di prova che non può essere fallito e che non ammette alibi di nessun tipo”. Nel frattempo infatti le aziende agricole hanno dovuto affrontare altri duri eventi calamitosi, come le continue e violente precipitazioni dello scorso anno accompagnate anche da alluvioni e tornado.
“Ormai l’agricoltura è in balia degli eccessi dei cambiamenti climatici – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba -, e proprio per questo e da circa un anno che chiediamo a gran voce la convocazione di un forum permanente dei cambiamenti climatici con l’obbiettivo di ridisegnare l’agricoltura e poter indirizzare i fondi del settore in modo ponderato. Appello che rivolgiamo anche al neo governatore e alla nuova giunta”.
Contemporaneamente Coldiretti chiede di aggredire la burocrazia: “Non possiamo parlare di sviluppo e di competitività con questi tempi e con questi ingarbugli – evidenzia Battista Cualbu -. Bisogna essere rapidi nelle decisioni e nell’espletamento delle pratiche. Più volte abbiamo chiesto una task force anche per sbloccare i milioni di euro fermi delle pratiche comunitarie”.
Secondo Coldiretti Sardegna “Migliaia di domande del Psr sono bloccate per anomalia e milioni di euro giacciono nelle casse pubbliche senza essere spesi. Di queste non si conosce il percorso e spesso si attende anni prima che siano liquidate. Da mesi Coldiretti Sardegna chiede alla Regione maggior trasparenza sullo stato delle attività dei pagamenti”.
In particolare, sulla misura degli investimenti 4.1, le aziende agricole hanno presentato le domande cantierabili nel 2016 e hanno atteso quasi due anni per l’istruttoria. Per la difesa integrata: domanda nel 2016 e, mentre le aziende spendono per rispettare i disciplinari, si attende ancora di avere qualche informazione. In Sardegna ci sono tre enti agricoli e 1500 dipendenti. "Sarebbe opportuno – secondo Coldiretti Sardegna - valutare il loro operato, capire se “il cliente”, l’azienda agricola, è soddisfatta oppure no del servizio".
Altro intervento anti-burocrazia è il cosiddetto Super Centro di assistenza agricola, riforma che Coldiretti Sardegna propone ormai da 5 anni. Un progetto di riforma delle norme che regolano il processo di semplificazione di tutti i procedimenti amministrativi che interessano le imprese agricole.
Il provvedimento garantisce tempi certi per la conclusione dei procedimenti attraverso il meccanismo del silenzio assenso che in 60 giorni, partendo dalla ricevibilità delle istanze dei Caa garantisce l’approvazione delle pratiche. La legge è presente in Sardegna dal 2013, ma mentre le altre regioni sono andate avanti nell’applicazione,"la nostra regione non ha mai fatto nessun atto che normasse i provvedimenti attuativi che rendono possibile il rispetto dei tempi" conclude Coldiretti.