Dopo la pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, è la seconda volta che questo riconoscimento viene attribuito a una pratica agricola e rurale.
Il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, ha commentato: "I valori dell'agricoltura sono riconosciuti come parte integrante del patrimonio culturale dei popoli. Il nostro paese si fonda sull'identità. I nostri prodotti agroalimentari, i nostri paesaggi, le nostre tradizioni e il nostro saper fare sono elementi caratterizzanti della nostra storia e della nostra cultura. Non è un caso quindi che, dei nove elementi italiani riconosciuti dall'Unesco patrimonio immateriale dell'umanità, ben quattro appartengano al patrimonio rurale e agroalimentare. Un risultato che conferma l'importanza di questo comparto nel nostro paese e quanto sia fondamentale, come Governo e come cittadini, non dimenticare mai le nostre radici. Ecco perché è necessario continuare a investire nella promozione e nella valorizzazione, anche a livello internazionale, delle nostre produzioni agroalimentari e dei nostri territori".
Nel 2010 la dieta mediterranea è stata iscritta come primo elemento culturale al mondo a carattere alimentare nella lista Unesco; nel 2014 il riconoscimento della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, primo elemento culturale al mondo di carattere agricolo riconosciuto dall'Unesco; nel 2017 è stata la volta de "L'arte del pizzaiuolo napoletano".
La candidatura della pratica rurale dell'arte dei muretti a secco è stata portata avanti dal ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo in sinergia con il Maeci e con la Commissione nazionale Unesco.
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Fonte: Mipaaft - Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo