Gli imprenditori dell’agroalimentare della Campania colgono successi quasi su tutta la linea e nel secondo trimestre 2018 hanno rilanciato l’export: con la variazione tendenziale per il Distretto alimentare di Avellino attestata a +81,6%, seguita dal Distretto agricolo nella piana del Sele (+12,4), dal Distretto della Mozzarella di bufala campana, che cresce di un altro 11,4%. Il distretto più grande della Campania, quello delle conserve di Nocera, ad onta della forte concorrenzialità sul mercato del pomodoro in scatola, strappa un bel +3,4%. Unico distretto alimentare in sofferenza con le esportazioni quello dell’area di Napoli (-7%).
Il mercato di sbocco che dà maggiori soddisfazioni sembra essere quello d’Oltralpe: l’export del Distretto alimentare di Avellino cresce addirittura del 146,8% in Francia. Ma è il mercato tedesco a tirare la volata delle esportazioni del Distretto delle conserve di Nola (+ 69,6%) e del polo Alimentare del Sele (+25%).
“Da tempo sosteniamo le aziende meridionali nelle loro attività sui mercati internazionali e siamo particolarmente soddisfatti dei progressi registrati – commenta Francesco Guido, direttore regionale di Intesa Sanpaolo e direttore generale del Banco di Napoli – Le opportunità disponibili sono tuttavia ben più grandi così come resta ancora elevato il divario rispetto al Centro Nord. Per coglierle appeno è necessario utilizzare i mercati esteri come leva per l’ingrandimento dimensionale, a sua volta accompagnato da un forte investimento sul capitale umano”.
“Il nostro progetto Impresa 2022, così come il nostro impegno sulle Zone economiche speciali di Campania e Puglia, vanno in questa direzione – sottolinea ancora Guido - Auspichiamo quindi che cresca la consapevolezza e il coraggio dei nostri imprenditori. Il loro successo, sempre più sostanziale, sarà esempio e stimolo per chi non ha ancora maturato una precisa convinzione”.