E' la prima volta che il Psr Campania raggiunge il target tre mesi prima della scadenza. E a renderlo noto è la Regione Campania con una nota diffusa alla stampa. Anche se la notizia era stata in parte anticipata dal presidente e assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo scorso 5 ottobre, prontamente ripreso da AgroNotizie.
Gli ultimi dati Agea relativi al 31 agosto, davano la spesa pubblica complessiva del Psr Campania ad oltre 289,5 milioni di euro e con appena 24,2 milioni di spesa pubblica ancora mancanti al raggiungimento dell'obiettivo, che sarebbe stato centrato, secondo quanto rivendicato da Regione Campania, il 30 settembre scorso.
Con gli ultimi decreti di liquidazione di Agea, pari ad 8,5 milioni di euro, l'amministrazione regionale ha scongiurato il rischio di perdere risorse sulla dotazione finanziaria del Programma, pari a 1.812,5 milioni.
L'ultima soglia rischio sul Fondo europeo per lo sviluppo rurale era stata - secondo Agea - di circa 14,6 milioni di euro.
"La Campania - dichiara il presidente e assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Vincenzo De Luca - si conferma tra le regioni italiane virtuose nell'utilizzo dei fondi europei destinati all'agricoltura. Con le risorse immesse nell'agricoltura, abbiamo favorito e puntiamo a favorire il ricambio generazionale nelle imprese, una maggiore innovazione di prodotto e processo, una più marcata cooperazione tra gli operatori e l'adozione di regimi di qualità".
"È stata una lunga e faticosa corsa contro il tempo - aggiunge Franco Alfieri, capo della segreteria del presidente - siamo partiti a rilento per poi accelerare nell'anno in corso: basti pensare che dal primo gennaio ad oggi, la spesa pubblica sul Programma è stata di oltre 204,1 milioni di euro con un avanzamento medio mensile di 20,4 milioni. Da gennaio siamo, tra le Regioni Agea, quella con il più elevato incremento di spesa".
Il superamento del target di spesa è un risultato tutt'altro che scontato, se si considera che il programma è stato approvato solo nel dicembre 2015, ed è stato possibile emanare i primi bandi solo nella primavera 2016, con circa due anni di ritardo.
"Abbiamo dovuto faticare più di altre Regioni nel superare la soglia del disimpegno - sottolinea Alfieri - perché, a differenza dei loro Psr, dove si è puntato, soprattutto sui trascinamenti dei progetti finanziati con la precedente programmazione, noi ci siamo concentrati su nuovi progetti. Insomma, per questa amministrazione è stato tutto più rischioso, ma ne è valsa la pena perché abbiamo soddisfatto nuove esigenze e, dunque, una platea più ampia".
"Tutto questo - conclude Alfieri - è stato possibile grazie al notevole impegno profuso dagli uffici centrali e provinciali dell'assessorato all'Agricoltura e alla sempre più stretta collaborazione delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e di tanti altri. Occorre proseguire lungo questa strada perché ci attendono nuovi ed importanti traguardi, non solo di spesa, da conseguire per rendere più forte e dinamico il nostro settore primario".