Il 3 ottobre 2018 la Rete rurale nazionale ha pubblicato il "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020" aggiornato al 31 agosto 2018, che dà conto dell'andamento della spesa tra i programmi comunitari sulla base dei dati Agea coordinamento.

Ne viene fuori che i Psr 2014-2020 delle regioni meno sviluppate - il Mezzogiorno d'Italia a meno di Molise e Sardegna - durante il bimestre di luglio agosto 2018 riescono a ridurre di altri 46, 7 milioni di euro il rischio disimpegno automatico sul Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, la metà rispetto a giugno. E portano in media il peso della realizzazione delle spese sull'anno di impegno 2015 al 94,73%.

Il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018 per le regioni meno sviluppate è sceso così a poco più di 47,6 milioni del Feasr - soldi ancora da spendere - e la spesa pubblica necessaria a non perderli è di oltre 78,7 milioni di euro. Mentre la spesa pubblica delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia è stata in luglio e agosto di oltre 140,6 milioni di euro, media mensile di spesa 70, 3 milioni e quindi velocità media più elevata che in giugno, quando la spesa era stata pari a 61,4 milioni.

L'avanzamento della spesa pubblica delle regioni meno sviluppate si attesta così mediamente al 19,53% a fine agosto, mentre era si era fermata al 17,61% dei budget a fine giugno. La crescita su base mensile resta inferiore a meno di un punto percentuale, quindi ancor meno che in maggio. La spesa pubblica complessiva effettuata dalle regioni dal 2015 al 31 agosto 2018 è attestata a 1.440, 3 milioni rispetto ad un budget complessivo di 7374,1 milioni, da spendere e rendicontare per intero entro il 31 dicembre 2023.

A trascinare la spesa pubblica del Sud nell'estate appena trascorsa è sempre il Psr Campania, che tra luglio e agosto assorbe oltre il 38,8% dei pagamenti di tutte le regioni meno sviluppate: una conferma, visto che lo stesso indice era stato del 40,7 per cento a giugno. E la Campania vede l'azzeramento del rischio disimpegno automatico sempre più a portata di mano, portandone il peso al 30% su quello delle regioni meno sviluppate, contro il 50% di giugno. Buone notizie anche per la Basilicata, ormai ad un passo dall'azzeramento del rischio disimpegno. Buone e in linea con gli obiettivi le performance di Molise e Sardegna, regioni in transizione del Mezzogiorno.


Campania

Il Psr Campania fa un passo deciso verso l'azzeramento della soglia di disimpegno automatico ed è il primo tra le regioni del Sud per spesa assoluta nel bimestre. Qui la spesa pubblica complessiva del Psr, attestatasi il 31 agosto 2018 ad oltre 289,5 milioni, mette a segno un aumento assoluto di ben 54,6 milioni di euro nel bimestre luglio- agosto, dato che incrementa ulteriormente la spesa media mensile da inizio anno, portandola intorno ai 22,45 milioni al mese: 179,6 milioni in totale dal primo gennaio.
Il Psr Campania porta così l'avanzamento al 15,98% sul budget del Psr, che è di 1812,5 milioni.

Questa progressione pesa sempre di più sul recupero dell'enorme svantaggio che si era accumulato sul fronte del rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018, al punto che il tasso di utilizzo delle risorse da spendere entro il 31 dicembre è balzato al 93,41%. Pertanto, il Psr Campania dovrebbe mettere a segno una spesa pubblica da 24,2 milioni per azzerare il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre prossimo, ed evitare di perdere oltre 14,6 milioni sulla quota Feasr.

In termini relativi, al 31 agosto scorso, la quota Feasr campana a rischio disimpegno automatico è pari a poco più del 30% di tutta la quota Feasr a rischio delle regioni meno sviluppate, ma valeva ancora il 50,5% al 30 giugno. I pagamenti del Psr Campania hanno mantenuto un livello elevato, ma al momento non hanno ancora consentito l'azzeramento della soglia di disimpegno automatico, che AgroNotizie aveva previsto entro fine settembre. Tale obiettivo, comunque, l'Autorità digestione del Psr Campania prevede di raggiungerlo molto presto.


Calabria

In seconda posizione per spesa assoluta il Psr Calabria che presenta nel bimestre luglio – agosto una spesa pubblica da quasi 41 milioni di euro, spesa media mensile a quasi 20,5 milioni ed in forte accelerazione sia su giugno che su maggio, quando aveva toccato i 18,4 milioni di spesa mensile.

Qui, dove nello scorso anno si è azzerato il rischio disimpegno automatico, e si lavora alacremente per chiedere la premialità, rispetto ad un budget complessivo del Psr attestato 1.089,3 milioni, a fine agosto la spesa pubblica totale si attesta 323,4 milioni, pari ad un avanzamento del 29,2%. Si conferma il primo sia tra le regioni meno sviluppate che tra quelle del Mezzogiorno e il quarto in Italia dopo Bolzano, Veneto e Trento.


Sicilia

In terza posizione il Psr Sicilia, che si presenta con 22, 5 milioni di spesa pubblica tra luglio ed agosto, dato medio mensile del periodo sugli 11 milioni. Il dato è in flessione su giugno ma in linea con maggio, quando si era fermato a poco più di 11 milioni, lontano però dal record di gennaio quando toccò i 35,6 milioni, cifra con la quale azzerò la soglia di disimpegno automatico.

Al 31 agosto l'avanzamento della spesa pubblica si attesta al 22,17% e il Psr Sicilia, che ha un budget di 2.184,1 milioni di euro, in questo mese raggiunge una spesa pubblica totale da 484,3 milioni. Il più ingente Psr d'Italia ha fino ad oggi speso quasi 292 milioni della quota Feasr.


Puglia

In quarta posizione tra le regioni meno sviluppate c'è il Psr Puglia, che a luglio – agosto con 14,4 milioni di euro di spesa pubblica, 7,2 in media mensile, dà segni di accelerazione rispetto a giugno, quando la spesa mensile era stata di 5,8 milioni. Il tutto nonostante il piombo nelle ali dei ricorsi al Tar su importanti bandi strutturali, che ha di fatto rallentato la spesa.

In Puglia, dove il budget del Psr è di 1616,7 milioni, e si prevede un possibile incremento delle risorse per ulteriori 200 milioni di euro, la spesa pubblica totale che Agea attribuisce a questo programma al 31 agosto 2018 è di poco superiore a 232,7 milioni, pari ad un avanzamento della spesa pubblica del 14,40%.
La Puglia presenta un rischio disimpegno automatico della quota Feasr di oltre 29 milioni e dovrà rendicontare oltre 40 milioni di spesa pubblica entro il 31 dicembre prossimo per non perdere i fondi europei. Nei giorni scorsi, l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari Leonardo di Gioia ha pubblicamente dichiarato che la soglia di disimpegno automatico del Feasr sarà azzerata prima del 31 dicembre prossimo.

Una nota, la Puglia è ora la prima regione meridionale per rischio disimpegno automatico in termini assoluti.


Basilicata

In lieve ripresa la velocità di spesa del Psr Basilicata che tra luglio e agosto riesce a rendicontare oltre 8 milioni di euro, media mensile superiore a 4, contro i 3,8 milioni di euro dello scorso giugno.

Con il budget del Psr Basilicata pari a 671,3 milioni di euro, la spesa pubblica complessiva a fine agosto supera i 110 milioni, con l'avanzamento che si attesta al 16, 42%. In termini di rischio disimpegno automatico del Feasr, la Basilicata aveva iniziato a risalire la china da tempo, ed entro il 31 dicembre 2018 dovrà ancora spendere poco più di 6,4 milioni per evitare di perdere oltre 3,9 milioni di fondi europei.

Un obiettivo che appare sempre più a portata di mano e che nell'ultimo Comitato di sorveglianza l'Autorità di gestione del Psr Basilicata ha assicurato sarà raggiunto alla fine di questo autunno.


Sardegna

La Sardegna, regione in transizione di tutto rispetto, con oltre 11,6 milioni di euro di spesa tra luglio ed agosto, e media mensile da 5,8 milioni vede una lieve accelerazione della spesa. Poiché questa ultima cifra è di poco superiore ai 5,4 milioni di euro di spesa pubblica effettuata nel mese di giugno.
Il Psr Sardegna continua così la sua corsa, pur non raggiungendo i 7,1 milioni di maggio.

Un elemento che comunque consolida risultati già acquisiti, visto che in Sardegna il rischio di disimpegno automatico del Feasr è stato scongiurato da tempo e il budget del Psr è di 1.291,5 milioni di euro. La spesa pubblica totale ha così superato i 352,6 milioni al 31 agosto, con l'avanzamento che si attesta al 27,30%.


Molise

Tra le regioni in transizione c'è il Molise, con il Psr che, azzerata la soglia di disimpegno automatico sul Feasr in aprile, rallenta la corsa e porta ad oltre 2,8 milioni di euro la spesa pubblica tra luglio e agosto, poco più di 1,4 milioni su base mensile e quindi meno dei 2,5 milioni spesi a giugno.

La spesa pubblica complessiva supera così i 45 milioni. E a fronte di un budget da 207,7 milioni, al 31 agosto 2018 l'avanzamento della spesa pubblica si attesta al 21,67%.