Anche i dottori agronomi possono fare e firmare progetti idraulici connessi ai fondi agricoli. Se associati alla valorizzazione agraria infatti i progetti per opere idrauliche non sono competenza esclusiva degli ingegneri.

A sancirlo è stata una sentenza del Tar della Sardegna che ha dato ragione alla Federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali della Sardegna che aveva fatto ricorso contro la regione, come rende noto il Conaf.

La regione infatti, nella legge regionale 12/2007 assegnava agli ingegneri la competenza esclusiva sulle opere idrauliche. Ma questa esclusività per il Tar non è accettabile, in quanto va contro la normativa nazionale.

La sentenza nasce da un caso che ha visto coinvolto il dottor agronomo Daniele Berardo. Bernardo ricevette un incarico professionale per la predisposizione di una serie di elaborati tecnici per la presentazione di una domanda per l'approvazione tecnica, in sanatoria, di uno sbarramento e l'esercizio di un bacino di accumulo artificiale, in località Monte Minerva del Comune di Villanova Monteleone, destinato ad abbeverare il bestiame del suo allevamento e a irrigare un erbaio.
  
Nel giugno 2016, il Servizio territoriale opere idrauliche di Sassari, dell'assessorato regionale ai Lavori pubblici, chiede della documentazione integrativa, compresa una articolata perizia giurata a firma di un ingegnere e di un geologo iscritti ai rispettivi albi professionali.

Secondo il Servizio territoriale della Regione Sardegna, anche la documentazione tecnica da allegare alla perizia doveva essere sottoscritta da un ingegnere iscritto all'albo, e non da un agronomo.

Questa interpretazione, oggi, deve ritenersi non più valida.