Il valore della produzione agricola del nostro paese nel 2017 si è attestato a 54,8 miliardi di euro, secondo solo a Francia, con 72 miliardi, e Germania, con 56,2. Il made in Italy si attesta invece al quinto posto come esportazione, con 34,8 miliardi di euro in prodotti agroalimentari spediti oltreconfine, più bassi di Olanda (70 miliardi), Germania (65,8) Francia (54,2) e Spagna (40).

E' vero, le superfici coltivate non premiano il nostro paese che ha messo a frutto nel 2017 solo 11,3 milioni di ettari, contro i 14,7 della Germania, i 23,2 della Spagna e i 27,5 della Francia. Ma se l'Italia non è mai stata competitiva sulle grandi estensioni, lo è invece sulle produzioni di nicchia ad alto valore aggiunto. E infatti nel 2017 il Belpaese è stato al primo posto per valore aggiunto del settore agricolo.

Un paese come il nostro, che non può basarsi sulla produzione di commodities vista la mancanza di superfici, deve dunque puntare sulle produzioni di qualità che sono alla base del made in Italy. Produzioni che tuttavia, per stare al passo coi tempi e rispondere alle sfide del futuro (cambiamenti climatici, nuovi patogeni, sostenibilità), devono innovarsi. Ma sugli investimenti all'innovazione, pubblici e privati, l'Italia non brilla.

A livello generale, non solo settore primario dunque, l'Italia si colloca al ventesimo posto tra i paesi Ocse (in tutto 35) per la percentuale di spesa destinata alla ricerca e sviluppo. Investiamo solo l'1,29% del Pil. Dal 2008 al 2016 gli investimenti sono comunque cresciuti dell'13,8%, ma molto meno rispetto a tutti i paesi Ue, tranne la Spagna (-9,8%).

Secondo i dati pubblicati dal Centro studi di Confagricoltura, al top dell'innovazione ci sono Israele e Corea del Sud, che investono ogni anno oltre il 4% del Pil in R&D. Guardando all'Europa la Svezia arriva al 3,25%, l'Austria al 3,09% e la Germania al 2,94%. Se la media Ue è a 1,94% l'Italia è sotto, ferma al 1,29%.

tabella paesi Ue ed extra Ue aderenti all'Ocse per percentuale di Pil destinata alla spesa per ricerca e sviluppo

Ma quali sono gli investimenti in innovazione in agricoltura? Gli ultimi dati disponibili, quelli riferiti al 2013, ci dicono che la spesa destinata alla ricerca in agricoltura è allo 0,02% del Pil. Al top c'è l'Islanda, che spende lo 0,16%, seguita dalla Nuova Zelanda (0,09%) mentre la Spagna si ferma allo 0,04% e la Germania lo 0,03%. Da notare poi come da un lato si collocano i paesi che hanno contratto la spesa (2008-2013): Irlanda -16,7%, Spagna e Italia -33%, Paesi Bassi -50%. Dall'altro chi ha aumentato sensibilmente gli investimenti: Estonia +100 (dal 0,04 al 0,08%), Germania +50%.

tabella paesi Ue ed extra Ue aderenti all'Ocse per percentuale di Pil destinata alla spesa per ricerca e sviluppo in agricoltura

Il contributo del settore pubblico alla ricerca in agricoltura ha un andamento fortemente contrastato. Fra il 2008 e il 2016 si è registrato un incremento forte in paesi come Germania (+49%), Regno Unito (+42%) e Francia (+30%). Mentre sono calati Olanda (-56%), Spagna (-44%) e Italia (-38%). Con una media Ue che è -4,1%.

Fuori dall'Europa ci sono Stati che stanno puntando molto sulla ricerca in agricoltura. Come la Turchia (+65%) e la Corea del Sud +(62%). L'Italia, per i valori assoluti, è posizionata al quinto posto (275 milioni di euro nel 2016), preceduta da Germania (832 milioni), Regno Unito (449 milioni), Spagna (401 milioni) e Francia (351 milioni).

Tabella principali paesi dell'Ue per stanziamenti pubblici destinati a ricerca e sviluppo nel settore agricolo, e alcuni confronti extra Ue (milioni di euro)

Fatto 100 lo stanziamento pubblico alla ricerca, all'agricoltura italiana va solo il 3,1%, al quarto posto in Ue dopo Spagna (6,6%), Danimarca (3,79), Regno Unito (3,59)

Tabella principali paesi Ue per stanziamenti pubblici destinati a ricerca e sviluppo, totali e per l'agricoltura, e alcuni confronti extra Ue (milioni di euro)

Per quanto riguarda gli investimenti delle imprese nel settore agricolo, nel 2015 prevale l'Olanda (264 milioni di euro) su Francia (219 milioni) e Germania (192 milioni). L'Italia è in fondo alla classifica, solo 12 milioni di euro, a grande distanza da tutti i principali concorrenti. Resta dunque il settore pubblico il grande finanziatore della ricerca in agricoltura in Italia. Il rapporto fra investimento privato e pubblico è stato infatti di poco inferiore al 4%, mentre in Olanda è stato del 116% e in Francia del 58%.

Tabella spesa delle imprese per ricerca e sviluppo nei settori dell'agricoltura, della produzione alimentare e totale (milioni di dollari) nei principali paesi Ue