Partiamo dai cereali.
Il mercato globale pare avere una tendenza positiva: l'indice Fao è in crescita (17 punti dall'inizio dell'anno) e si è ritornati ai livelli che si registrarono nel gennaio 2015.
Il grano sulle piazze internazionali ha avuto quotazioni in rialzo negli ultimi due mesi per le preoccupazioni a riguardo della produzione dei maggiori esportatori mondiali.
Per il mais pare che la produzione globale sia in sensibile ribasso, con previsioni deludenti soprattutto in Cina e Brasile - i prezzi vanno quindi al rialzo.
Situazione positiva anche per quanto riguarda il latte: dopo 5 mesi di ribassi continui lo scorso anno si è poi avuta una ripresa a partire dal gennaio 2018: l'aumento delle quotazioni pare legato all'abbassamento della produzione in Nuova Zelanda, il maggiore esportatore mondiale.
Per lo zucchero la situazione continua invece ad essere negativa, con sei ribassi consecutivi (e un settimo in probabile arrivo) – nonostante che i brasiliani (maggiore produttore ed esportatore mondiale) trasformino in etanolo buona parte della loro produzione di canna da zucchero (il 67%) i prezzi rimangono però bassi.
In contrazione anche i prezzi mondiali degli oli vegetali: sono deboli le quotazioni dell'olio di palma, della soia e del girasole – migliore la situazione per l'olio di colza: la produzione europea non pare sia stata favorita dall'andamento stagionale.