Confermata dal Tribunale amministrativo regionale di Lecce la piena legittimità della normativa, europea, nazionale e regionale, che impone l’eradicazione delle piante infette da Xylella fastidiosa e di quelle ospiti nel raggio di 100 metri. Va in questa direzione il contenuto della sentenza numero 573/2018 del Tar Lecce, sezione terza, su un ricorso mirato all’annullamento di atti che obbligano all’abbattimento di piante infette da Xylella fastidiosa, che è stata pubblicata nei giorni scorsi. E ha espresso soddisfazione il presidente del Consorzio nazionale olivicolo, Gennaro Sicolo.
 
“Esprimo soddisfazione per la sentenza del Tar di Lecce sull’ennesimo ricorso contro le misure di controllo della Xylella, e in particolar modo contro le eradicazioni: finalmente anche la magistratura ha compreso l’importanza strategica di questa battaglia comune per tutelare l’economia olivicola regionale e nazionale". Così il presidente del Cno, Sicolo, ha commentato l’ultima pronuncia del Tar di Lecce, pubblicata nei giorni scorsi, su un ricorso mirato all’annullamento di atti che obbligano all’abbattimento di piante infette e di quelle potenzialmente ospiti nel raggio di 100 metri.
 
Il Tar di Lecce definisce come "condivisibili" i principi affermati dalla Corte di Giustizia europea nella sentenza 9 giugno 2016, n 78/16 - sulla base del superiore “principio di precauzione” e tenuto anche conto del parere dell’Efsa del 6 gennaio 2015 - riportando nella sentenza stessa la trascrizione letterale dei punti 71-75 e 80 della stessa pronuncia della Corte di Giustizia europea.
 
"Serve massima responsabilità da parte di tutti i protagonisti della vicenda, dalla Regione Puglia, che deve accelerare i tempi dei rimborsi e dei reimpianti e che deve selezionare bene i componenti della task force anti Xylella, alla magistratura, dai comuni, che devono controllare se sui territori vengono eseguite le buone pratiche agricole, agli olivicoltori, che devono collaborare ed eseguire tutti gli interventi previsti per arginare la diffusione del batterio" ha continuato Sicolo.
 
"È finito il tempo delle chiacchiere e delle dietrologie di tanti parolai, dobbiamo combattere in maniera unitaria questa battaglia nazionale vitale per il futuro dell’olivicoltura pugliese e nazionale" ha concluso il presidente del Cno.
 
Il Cno riunisce su tutto il territorio nazionale 24 organizzazioni di produttori, di livello provinciale, interprovinciale e regionale. Gli olivicoltori aderenti sono 135mila e gestiscono complessivamente circa 140mila ettari di oliveti. Il Cno è attivo nella trasformazione, valorizzazione e commercializzazione dell’olio extra vergine di oliva, attraverso i singoli soci, le cooperative aderenti e le Op operanti sul territorio.
 
Con il marchio “Terre del Sole”, il Cno distribuisce sette diverse referenze di propri prodotti. Inoltre partecipa alla struttura industriale Finoliva Global Service, la quale è partner di aziende leader nel settore della distribuzione organizzata e della trasformazione alimentare.