Il Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 è ancora da ridefinire. Perché la Regione Puglia non ha ancora deciso come finanziare il surplus di domande pervenute sulle misure a investimento, quelle in particolare che riguardano i giovani agricoltori. Infatti, il Tavolo verde, tenutosi il 5 aprile 2018, non ha ancora sbloccato la situazione, rinviando ad un necessario ed ulteriore approfondimento tecnico delle proposte formulate.

Da risolvere il problema posto da 3.202 aziende pronte ad investire con un importo richiesto di 630 milioni, un valore dieci volte maggiore rispetto alla disponibilità, mentre sono 5mila, invece, i giovani che hanno risposto al Pacchetto di misure loro dedicato, con una richiesta superiore ai 900 milioni di euro. Non ci sono soldi per tutti e le soluzioni prospettate nei giorni scorsi erano due: la prima, proposta da Coldiretti Puglia, che punta al definanziamento dei Gruppi di azione locale per recuperare la liquidità per gli investimenti delle imprese agricole; mentre Agrinsieme Puglia proponeva di attingere soldi freschi chiedendoli direttamente a Bruxelles e Roma per incrementare il budget del Psr Puglia. Quest'ultima proposta sembra però allontanarsi, visto che l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, sembra preferirvi una rimodulazione, anche alternativa a quella proposta da Coldiretti.
 
La Regione Puglia ha convocato il 5 aprile scorso, nella sede dell'assessorato regionale Agricoltura, il Tavolo verde "per una verifica della situazione attuale del Psr Puglia - ha spiegato, a margine, l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia - e dello stato di avanzamento dei bandi. Nonché per acquisire la documentazione tecnica a supporto delle richieste che sono pervenute dalle associazioni di categoria agricole, in particolare quella di Coldiretti, relativa al definanziamento dei Gal".

"A tal proposito - ha proseguito di Gioia - abbiamo chiesto di fare un'istruttoria di merito e un approfondimento tecnico per capire se, prima ancora di assumere ogni decisione ed evitare eventuali speculazioni politiche, ci sia la fattibilità del definanziamento di strutture, i Gal, per le quali sono già avvenute le contrattualizzazioni. Tutto ciò non prescinde naturalmente dal fatto che, all'esito dell'approfondimento, si possano assumere decisioni di merito che seguiranno il criterio della collegialità, che nel caso specifico, prevede il coinvolgimento dell'Anci, delle strutture stesse e di tutti coloro che hanno contribuito alla fase di progettazione dei Gal".

"In merito alla valutazione complessiva del Psr Puglia si è, infine, approfondita - ha concluso l'assessore - l'eventualità di altre rimodulazioni nel breve termine al fine di reperire altre risorse e privilegiare le misure dedicate agli investimenti delle aziende agricole".