Secondo l'Organismo interprofessionale sono stati rispettati gli obiettivi di programmazione dati sia dalla parte agricola che da quella industriale, sottoscritti dal contratto quadro d’area.
Le difficili e anomale condizioni climatiche hanno portato una forte riduzione del calo del grado brix, con la conseguente diminuzione delle rese di trasformazione, da qui il calo dei prodotti finiti rispetto allo scorso anno, con 28 stabilimenti delle 21 diverse imprese di trasformazione del Nord Italia.
Elevato il calo medio di tutti i prodotti concentrati, con un -20,9% rispetto all'anno scorso.
Cali più contenuti anche per le polpe (-2,6%) e per le passate (-2,3%). Dal punto di vista della destinazione del prodotto, il 30,9% del prodotto è stato destinato al settore retail, il 52,5% all’industria di trasformazione e il 16,6% al canale horeca.
"I quantitativi di pomodoro sono stati quelli effettivamente richiesti dai trasformatori – sottolinea Tiberio Rabboni, presidente dell'Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia – è un risultato importante che premia gli sforzi compiuti da tutti i soggetti durante la fase della contrattazione".