Il Programma di sviluppo rurale Campania 2014 - 2020 non riesce ancora a decollare e dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania arrivano ora importanti proroghe dei termini per la consegna delle domande.
Rinviata a gennaio la consegna delle richieste di contributo per la misura che cofinanzia gli investimenti nelle aziende agricole,  mentre giungono modifiche al bando Pacchetto giovani di recente emanazione. E, ancora, sembrano esserci problemi per il riconoscimento dei premi agli allevatori e agricoltori del matese in provincia di Caserta, che hanno come titolo di possesso dei terreni la fida pascolo anche in territori classificati a bosco.

Con Decreto regionale dirigenziale n. 244 del 20 ottobre 2017 l’assessorato all’Agricoltura ha approvato una serie di rettifiche ed integrazioni al bando delle tipologie 4.1.1 "Sostegno agli investimenti nelle aziende agricole" e "Progetto integrato giovani", recentemente emanato e con un appostamento di 140 milioni di euro. Contestualmente ha stabilito di prorogare la scadenza per la presentazione delle domande di sostegno della misura 4.1.1 al 24 gennaio 2018.

La proroga era stata richiesta da Coldiretti Campania la scorsa settimana, poiché il sistema telematico di rilascio delle domande e del business plan aveva funzionato solo per pochi giorni, impedendo di fatto a molte imprese agricole di operare.

Sempre da Coldiretti Campania si chiedono lumi su quanto sta avvenendo sul matese, in provincia di Caserta.
“Oltre il danno della burocrazia lenta, la beffa della bocciatura degli aiuti. È quanto stanno vivendo gli agricoltori delle aree montane della Campania, in particolare in provincia di Caserta – è scritto in una nota di Coldiretti - a seguito dell'invio di decreti di inammissibilità di istanze presentate sulla misura 2.1.1. "Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane" del Psr 2014 - 2020, che l'unità locale casertana sta inviando ai produttori agricoli che operano nelle aree dedite alle pratiche locali tradizionali".
Si tratta di terreni di proprietà demaniale posseduti in comune da più imprenditori, talvolta anche su terreni classificati come bosco e secondo le regole della fida pascolo.

"La vicenda – spiega Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – è davvero singolare e inaccettabile. A causa di un ritardo della Regione Campania nell'invio al Sian dei dati cartografici che qualificano le superfici rientranti nelle pratiche locali tradizionali, peraltro note da decenni, gli agricoltori stanno ricevendo decreti di rigetto dell'istanza di sostegno. Per la verità questo sta avvenendo solo nel casertano, mentre nelle altre province si attendono gli esiti di una revisione che Agea sta effettuando sul campo, convocando le aziende e verificando la destinazione delle superfici a partire dalle domande del 2015”.

Coldiretti ha rappresentato ad Agea a livello nazionale la gravità del problema, che comporterebbe una ingiusta esclusione per agricoltori che tengono vive pratiche agricole dal grande valore ambientale a presidio delle aree boschive, e di grande importanza per l’assetto idrogeologico del massiccio del matese.