La revisione a medio termine della Pac, approvata la scorsa settimana da Parlamento europeo, Commissione Agricoltura e Consiglio? Per il Copa e la Cogeca è un passo in avanti verso la semplificazione. E anche la Fnsea, il principale sindacato agricolo francese, approva il balzo per ridurre la burocrazia e sostenere con maggiore efficacia gli strumenti di gestione del rischio. Eppure, non tutti considerano positivamente questo sviluppo della Politica agricola comune, che sarà applicato a partire dal 1° gennaio 2018.
 

Copa-Cogeca

Il segretario generale del Copa e della Cogeca, Pekka Pesonen, ha dichiarato si è complimentato con i relatori della riforma, gli europarlamentari Paolo De Castro e Michel Dantin, e con la presidenza di turno estone nel raggiungimento di un accordo che non era automatico, alla viglia del vertice di Bruxelles.
In particolare – ha aggiunto Pesonen – è una buona notizia il fatto che le norme sulle assicurazioni volte a compensare gli agricoltori per le perdite subite saranno migliorate”.
Come è noto, aumentano gli aiuti pubblici sulle assicurazioni dal 65% al 70%, mentre diminuisce la soglia di perdita del prodotto dal 30% al 20% con il regolamento Omnibus. “Il Copa e la Cogeca lo considerano un passo positivo – ha spiegato - poiché contribuirà all’attuazione del regime e a mirare meglio gli aiuti”.
Un’altra buona notizia per il sindacato europeo degli agricoltori e delle cooperative agricole è il fatto che l’accordo conferisce agli Stati membri la flessibilità di ridurre la burocrazia, in particolare per quanto concerne l’attuazione della definizione di agricoltore attivo. E anche l’azione relativa alle aree di interesse ecologico dovrebbe facilitare la vita degli agricoltori.
Positiva, per Copa e Cogeca, anche la possibilità riconosciuta alle Op e Aop di pianificare la produzione e negoziare i contratti di fornitura a nome dei loro soci, senza infrangere le norme comunitarie in materia di concorrenza. “Ciò contribuirà a rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare”, rilevano il Copa e la Cogeca.
 

Fnsea

Le discussioni sul progetto di regolamento Omnibus hanno effettivamente comportato un compromesso positivo. Particolarmente degna di nota è la capacità di supportare gli strumenti assicurativi e di stabilizzazione settoriale dalla perdita del 20% (invece del 30% attuale). Questi sono importanti progressi per il futuro della Pac che fanno pienamente parte delle discussioni nazionali sulla gestione dei rischi”, ha commentato la francese Fnsea, Fédération nationale des syndicats d'exploitants agricoles.
Risultati per i quali il sindacato agricolo si era battuto fin dal congresso dello scorso marzo, quando venne eletta alla presidenza Christiane Lambert, dopo la morte improvvisa di Xavier Beulin. La gestione dei rischi, infatti, avrà una componente gestita direttamente dagli Stati membri.
La sfida è quella di dare all’agricoltura europea i mezzi per raggiungere lo stesso livello di protezione dai rischi, come le altre grandi imprese agricole del mondo. Ecco perché l’accordo europeo sul regolamento Omnibus e le dichiarazioni del ministro vanno nella giusta direzione”.
 

Coordination rurale

Voce fuori dal coro, il Coordinamento rurale si dichiara non soddisfatto del “modesto progresso compiuto dal compromesso sul progetto di regolamento Omnibus e si rammarica della totale mancanza di volontà di ricollegare la Pac ai costi di produzione”.
Nella gestione dei rischi, in particolare, abbassando la soglia delle perdite per disastri climatici al 20% e aumentando al 70% il contributo pubblico, “ne beneficeranno solo coloro che hanno i mezzi per garantire più degli altri l’aiuto del primo pilastro della Pac”.
Molto timida, secondo il sindacato francese, l’autorizzazione concessa alle Op per organizzare collettivamente la loro produzione e cercare di agire sul prezzo, senza che rientri nelle maglie dell’Antitrust.
Il Coordinamento Rurale ha un’opinione più alta dell’Europa, che potrebbe fare molto di più per i suoi produttori che affrontano gravi difficoltà economiche”, ha detto Véronique Le Floch, segretario generale del sindacato. “L’Unione europea è in ritardo e sta lasciando i contadini agonizzanti”.