Solo sul Progetto collettivo rurale sono appostati 48 milioni, mentre alle iniziative degli enti locali nelle aree rurali ne vanno 38. Per gli agricoltori ci sono i soldi su diversificazione in attività extragricole, adesione ai regimi di qualità e prevenzioni danni sia da fauna che da calamità. Infine si apre alla possibilità di finanziare nuove Op e la promozione degli enti di tutela. Ma a sorpresa il delegato per l'Agricoltura del presidente De Luca, Franco Alfieri, annuncia una nuova possibile revisione del Psr.
In ogni caso con questi bandi dovrebbe aversi una decisa accelerazione nell'attuazione del Programma. "A breve saranno emanati ulteriori bandi grazie ai quali il totale delle risorse messe a disposizione da questa amministrazione per il comparto agricolo e le aree rurali raggiungerà 1,2 miliardi a fronte degli 1,8 miliardi di dotazione complessiva del Psr" è scritto in una nota dell'assessorato Agricoltura.
Nei bandi emanati ieri, 13 giugno 2017, e in quelli di prossima pubblicazione trovano applicazione, per la prima volta, le modifiche introdotte con il placet della Commissione europea e che sono il risultato di un positivo percorso di ascolto e confronto con le associazioni di categoria ed i territori.
"Questo percorso di condivisione - afferma Franco Alfieri, consigliere del presidente De Luca per l'Agricoltura - è stato rafforzato con la pubblicazione, a fine aprile, delle pre-informative dei nuovi bandi. Grazie all'adozione di questa modalità, che si è rivelata una buona prassi, abbiamo garantito la trasparenza sui contenuti dei bandi e concesso più tempo ai potenziali beneficiari per elaborare proposte progettuali di qualità e, laddove previsto, creare efficaci reti partenariali".
"Grazie a questi bandi - aggiunge Alfieri - forniamo un'efficace risposta alle esigenze del territorio, dando attuazione a tipologie d'intervento del Psr di particolare importanza. Al tempo stesso, intraprendiamo un percorso virtuoso per il raggiungimento degli obiettivi di performance che l'Europa ci ha assegnato ed i target di spesa necessari a scongiurare il disimpegno automatico delle risorse".
E poi l'annuncio a sorpresa di Alfieri, che comunica l'intenzione di rivedere ulteriormente il Psr Campania. "Non possiamo consentirci di sprecare o perdere un solo euro perché l'agricoltura e le aree rurali della Campania vanno assolutamente rafforzate, ammodernate e rese più competitive. E' proprio per raggiungere questo obiettivo che stiamo valutando la possibilità di sottoporre il Psr ad un'altra revisione, sempre di concerto con le associazioni di categoria e gli attori dei territori, per renderlo ancora più aderente alle reali esigenze del comparto agricole e delle aree rurali".
Con questa tornata di bandi, la Regione Campania mette in campo, tra l'altro, 42 milioni per finanziare i progetti collettivi di sviluppo rurale, il nuovo strumento introdotto con la recente revisione del Psr, grazie al quale enti locali e soggetti privati potranno realizzare iniziative in sinergia per favorire la crescita dei propri territori.
Con 38 milioni la regione sosterrà poi le iniziative di comuni ed altri enti pubblici, sempre delle aree rurali, che puntano a rafforzare i servizi di base per la popolazione.
Altri 30 milioni sono destinati alle imprese agricole che effettueranno investimenti per la diversificazione delle attività in ambito extra-agricolo.
Infine sono messi a bando 26 milioni per gli agricoltori e altri soggetti che compiono investimenti di miglioramento delle condizioni ambientali del territorio, con lo scopo di raggiungere un soddisfacente stato di conservazione della biodiversità.
Inoltre sono stati messi a bando risorse per:
- la cooperazione tra i vari attori della filiera;
- la costituzione di Associazioni di organizzazioni di produttori (Aop) e Organizzazioni di produttori (Op), sia per superare le limitate dimensioni economiche e strutturali delle aziende agricole e forestali, sia per consentire l'aumento del valore delle produzioni commercializzate in forma associata;
- le attività di promozione e informazione volte a migliorare la conoscenza dei consumatori sui prodotti agricoli o alimentari tutelati dai sistemi di qualità;
- l'attività in materia di prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica;
- l'attività di qualificazione di prodotti e processi attraverso l'adesione a regimi di qualità certificata;
- gli investimenti volti a ridurre i danni derivanti da avversità atmosferiche sulle colture e del rischio di erosione in ambito aziendale.