Raccontare un vino rosso - il Primitivo di Manduria, la più importante Doc della Puglia - a cominciare dalla sua storia e dalle sue tante anime, affidando il compito ad una scrittrice e ad un giornalista, entrambi sommelier, che trasformeranno il loro personale viaggio in Puglia in una narrazione olfattiva e cromatica del vino e del territorio di origine che sarà presentata a Verona in occasione della 51° edizione del Vinitaly.

E’ questa la formula che il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria sceglie per calcare per la prima volte le scene della prestigiosa kermesse vitivinicola veronese. 
 
Qual è la differenza tra le diverse varietà? Cosa si cela dietro questa bacca rossa che, nonostante nasca in terreni diversi e produca perle enologiche dalle mille sfaccettature, riesce ad esprimere un'unica denominazione? A questi interrogativi risponderanno Adua Villa, scrittrice sommelier ed Andrea Gori, giornalista sommelier in due degustazioni alla cieca dal titolo “Rosso Mediterraneo: in un calice la diversità di un territorio”.
 
Il Consorzio di tutela del Primitivo cerca così di mettere all'incasso i risultati più recenti, a cominciare dalla vendemmia 2016, che ha prodotto 20 milioni di litri di Primitivo rispetto ai 18 milioni del 2015. Un risultato che equivale a 25 milioni di bottiglie pronte a sbarcare nei prossimi mesi non solo sul mercato italiano ma anche su quello di molti altri Paesi: l’export rappresenta infatti il 60-70% della produzione vendibile. I principali mercati di sbocco attualmente sono Usa, Germania, Svizzera, Giappone, Nord Europa e Cina. Il volume d’affari si aggira intorno agli 80 milioni di euro, con un consumo interno di circa 30 milioni euro ed estero di circa 50 milioni euro. Tutti motivi che accrescono la voglia di fare un buon lavoro di promozione.
 
Il primo incontro con Adua Villa, suddiviso in due momenti (ore 15 e ore 15,30) è previsto domenica 9 aprile e il secondo con Andrea Gori lunedì 10 aprile (ore 11 primo turno, ore 11,30 secondo turno). Entrambi si svolgeranno nello stand istituzionale del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria (Padiglione 11, isola 32).
 
Un vero e proprio viaggio olfattivo e cromatico in un grande territorio vitivinicolo - che abbraccia Taranto e Brindisi, per un totale di 3.140 ettari di vigneti tra terra e mare – dove il vino Primitivo sembra assimilarne la cultura e incorporarne i profumi e i sapori. La terra si presenta rossa, calcarea, tufacea, collinare e perfino sabbiosa vicino al mare, e qui la pianta cresce rigogliosa nelle forme dell'alberello.
 
 "Per la prima volta abbiamo conquistato un nostro spazio all'interno della grande kermesse di Verona – spiega Roberto Erario, presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria - e come debutto abbiamo voluto puntare sui mille volti del Primitivo. Un vino che pur nella varietà territoriale e nella diversità di interpretazione aziendale, riesce a presentare un profilo olfattivo e gustativo facilmente identificabile. Ed è questa la prima condizione per poter parlare di territorio vitivinicolo".
 
"Il nostro successo – conclude Erario - è dato da tutti i produttori, grandi e piccoli ed è proprio dall'intesa tra queste due anime del vino che stiamo realizzando grandi risultati".
 
Ma le iniziative del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria non si fermano solo alle degustazioni guidate. Dal 9 al 12 aprile, presso lo stand istituzionale (Padiglione 11, isola 32) sarà possibile provare una ricca selezione dei migliori Primitivo di Manduria delle cantine.