La legge nazionale, però, richiede strumenti che possano facilitare la corretta diffusione dell’agricoltura sociale nei territori, guardando alle esperienze virtuose di chi già ha operato sul campo in questi anni.
In questo contesto è nata l'idea de I Buoni Frutti, un marchio etico per l’agricoltura sociale, che si presenta come uno strumento inclusivo, teso a valorizzare i prodotti di agricoltura sociale e a favorire la discussione e il confronto fra tutti gli attori dell’agricoltura sociale sul territorio.
I Buoni Frutti nasce dalla condivisione dell'esperienza di Aicare, Agenzia italiana per la campagna e l'agricoltura responsabile e etica, e del Dipartimento di scienze veterinarie dell'università di Pisa, maturato in anni di ricerca ed attività nel campo dell'agricoltura sociale.
L'associazione Aicare da parte sua si contraddistingue per l'attività di valutazione ed analisi di delle buone pratiche in agricoltura sociale e per la capacità di fare rete sul territorio nazionale, offrendo strumenti innovativi di assistenza e formazione alle imprese ed alla pubblica amministrazione.
L'università di Pisa, in particolare nella figura del professor Francesco Di Iacovo, da anni studia l'agricoltura sociale come pratica di innovazione, ed è arrivata a creare modelli e che facilitino la diffusione rapida di pratiche nelle varie realtà territoriali.
Nasce così il marchio I Buoni Frutti, con l’obiettivo di valorizzare i prodotti realizzati nei percorsi di agricoltura sociale e di accelerare la diffusione delle buone pratiche permettendo la rapida diffusione dell'innovazione.
Lo strumento scelto per questo scopo è quello del franchising sociale, un sistema di franchising che utilizza la tecnica del franchising commerciale di trasferire conoscenze ed esperienza da un'impresa di successo ad altre imprese, con l'obiettivo di permettere alle persone di lavorare insieme su un'idea condivisa, guidati da uno scopo sociale.
I Buoni Frutti è quindi un sistema di rete che consente alle persone di lavorare insieme e condividere valori ed obiettivi sociali e pone in relazione i soggetti coinvolti: ricerca e sistema delle competenze tecniche, imprese sociali, servizi sociali, consumatori.
Il marchio è concesso agli operatori che lo richiedono e che siano in grado di rispettarne tutti i requisiti di applicazione.
I Buoni Frutti è nato nel 2015 e ad oggi vi aderiscono 7 realtà tra cooperative agricole, cooperative sociali ed un’aggregazione fra impresa agricola, cooperativa sociale ed ente pubblico, tutte visualizzabili in dettaglio sul sito.
E altri produttori hanno già intrapreso il percorso di affiliazione a I Buoni Frutti. Così attualmente 48 persone, tra cui 20 persone a bassa contrattualità, cioè con disabilità mentale, dipendenze, rifugiati, vittime di tratta, generando un fatturato complessivo di circa 900 mila euro.
Fatturato proveniente dall’attività della produzione agricola, dall’attività di trasformazione e vendita dei prodotti trasformati e dalle attività connesse, quali agriturismo, vendita diretta ed attività didattiche.
Oltre ai lavoratori coinvolti, intorno a queste imprese ruotano e collaborano circa 30 volontari complessivamente e i partecipanti dei Gas, i gruppi di acquisto solidale, che costituiscono uno dei canali commerciali privilegiati del sistema.
I Buoni Frutti sta quindi diventando microcosmo in espansione, dove le aziende non producono solo solo cibo e reddito ma anche un messaggio positivo e condiviso di integrazione e di solidarietà.
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Fonte: I Buoni Frutti