Dall’inizio dell’anno invece l’incremento in valore è del +2% per il comparto, con la frutta a registrare un netto +3% e gli ortaggi sostanzialmente stabili. Questi i dati che emergono dal Macfrut Consumer’s Trend, il focus di Cesena Fiera in collaborazione con il Cso, sulle tendenze innovative del settore, sull’andamento di consumi e prezzi sino a maggio 2016.
“E’ ancora presto per poter parlare di inversione di tendenza – sottolinea Renzo Piraccini, presidente di Macfrut – la cautela è d’obbligo quando si parla di un settore sensibile come quello ortofrutticolo, dove anche l’andamento climatico ha un peso rilevante. Registriamo però alcune tendenze: prima di tutto un sempre più accentuato orientamento a sostituire carni e latticini con frutta e verdura; in secondo luogo un’attenzione sempre maggiore per il biologico che registra un balzo del 23% nella vendita nei canali iper e super nei primi quattro mesi dell’anno. La crescita è maggiore dove c’è un elevato contenuto di innovazione”.
Per quanto riguarda i prezzi nel mese di maggio, si passa da 1,84 euro al chilo a 1,85. Un centesimo di differenza, che non raggiunge la variazione percentuale dell’1%. Per l’acquisto della frutta mediamente a maggio sono occorsi 1,82 euro al chilo, mentre per gli oraggi 1,88 euro al chilo, esattamente come per il 2015. Fra le performance migliori, per la frutta, ci sono sorprese interessanti per le pere e le fragole, così come un bel recupero per pesche e ciliegie. Fra gli ortaggi, crescono pomodori e cipolle, mentre segnano un exploit gli asparagi.