Sul tavolo una situazione non facile: sono oltre 2.100 i dipendenti dei Consorzi di bonifica tra tempo indeterminato e stagionali, con un costo che si aggira sui 50 milioni di euro all’anno. Mentre gli 11 enti di bonifica registrano oltre 130 milioni di debiti pregressi, in molti casi con contenziosi in atto.
“Dobbiamo liberare i consorzi di bonifica dal peso del passato, sia dal punto di vista finanziario che gestionale. Si è registrata una convergenza importante con i sindacati che rafforzerà il percorso di riforma che stiamo portando avanti” ha detto Cracolici esprime così soddisfazione dopo l’incontro, che si è svolto mercoledì 15 giugno 2016 a Palermo.
Cracolici ha fatto sapere: “Dopo un confronto approfondito su varie questioni è stata trovata un’intesa importante su 3 punti fondamentali".
- accelerare l’applicazione della legge in vigore “che riduce da 11 a 2 i consorzi di bonifica in modo da ridurre i costi di gestione in futuro"
- trasformare i consorzi “in società libere dalle passività pregresse che siano in grado di offrire servizi più efficienti per l’agricoltura, rivedendo le modalità di finanziamento dei consorzi di bonifica, al fine di privilegiare l’acquisizione di servizi idrici volti a migliorare sia la qualità della erogazione dell’acqua per gli agricoltori sia la certezza delle risorse trasferite per i lavoratori dei consorzi"
- incrementare le risorse per l’esercizio finanziario 2016, "nel caso in cui si registri un avanzo di amministrazione in sede di approvazione del conto consuntivo 2015, che permetta di sopperire ai minori trasferimenti del 2015"