Sui consorzi di bonifica e irrigazione della Sicilia l’assessore all’Agricoltura della Regione, Antonello Cracolici, ha raggiunto un’intesa con i sindacati dei lavoratori, ottenendo la revoca di uno sciopero annunciato per il 21 giugno: meno costi futuri, soppressione di molti enti, accorpamento di servizi, trasferimento del debito pregresso e più risorse nel 2016. In futuro, una gestione manageriale garantirà bilanci senza buchi e servizi efficienti.
 
Sul tavolo una situazione non facile: sono oltre 2.100 i dipendenti dei Consorzi di bonifica tra tempo indeterminato e stagionali, con un costo che si aggira sui 50 milioni di euro all’anno. Mentre gli 11 enti di bonifica registrano oltre 130 milioni di debiti pregressi, in molti casi con contenziosi in atto.
 
Dobbiamo liberare i consorzi di bonifica dal peso del passato, sia dal punto di vista finanziario che gestionale. Si è registrata una convergenza importante con i sindacati che rafforzerà il percorso di riforma che stiamo portando avanti” ha detto Cracolici esprime così soddisfazione dopo l’incontro, che si è svolto mercoledì 15 giugno 2016 a Palermo.
 
Cracolici ha fatto sapere: “Dopo un confronto approfondito su varie questioni è stata trovata un’intesa importante su 3 punti fondamentali".
  • accelerare l’applicazione della legge in vigore “che riduce da 11 a 2 i consorzi di bonifica in modo da ridurre i costi di gestione in futuro"
  • trasformare i consorzi “in società libere dalle passività pregresse che siano in grado di offrire servizi più efficienti per l’agricoltura, rivedendo le modalità di finanziamento dei consorzi di bonifica, al fine di privilegiare l’acquisizione di servizi idrici volti a migliorare sia la qualità della erogazione dell’acqua per gli agricoltori sia la certezza delle risorse trasferite per i lavoratori dei consorzi"
  • incrementare le risorse per l’esercizio finanziario 2016, "nel caso in cui si registri un avanzo di amministrazione in sede di approvazione del conto consuntivo 2015, che permetta di sopperire ai minori trasferimenti del 2015"
“I nuovi consorzi dovranno essere governati da consigli di amministrazione formati da agricoltori, come previsto dalla legge che li ha istituiti e dovranno essere affiancati da manager pubblici di provata professionalità, con le capacità necessarie a governare strutture complesse - conclude Cracolici - La riforma dovrà separare nettamente la nuova gestione dalla vecchia. Solo così si potrà evitare che i debiti del passato divorino le speranze per il futuro”.