I dati Istat elaborati da Ismea relativi all’export di vino nei primi 11 mesi del 2015 vedono una crescita del fatturato sul +5% rispetto allo stesso periodo 2014, per un valore di 4,9 miliardi di euro.

Se tale risultato verrà confermato dai dati di dicembre – sottolinea Domenico Zonin, presidente dell’Osservatorio del Vino – chiuderemo il 2015 con 5,4 miliardi di euro di fatturato da export, confermando di fatto le previsioni dei mesi scorsi. A trainare sono ancora i vini spumanti per un valore di 874 milioni di euro (+15%) e circa 2,5 milioni di ettolitri (+13%). Il Prosecco guida questa domanda con una crescita del 28% a volume e del 29% a valore. Sempre più, quindi, la qualità italiana riesce a conquistare i mercati stranieri, proponendo prodotti unici ormai riconosciuti come insostituibili ambasciatori del made in Italy”.

Da questi risultati – continua Zonin – confrontati con i dati Istat sul comparto agroalimentare che ha chiuso il 2015 con introiti da export pari a 36,85 miliardi di euro (+7,3%), emerge chiaramente come il vino, con una quota pari al 14,5% di tale sistema, ne rappresenti sempre più un settore molto significativo. Anche per questo motivo il lavoro dell’Osservatorio del Vino sarà strategico per monitorare le performance del nostro comparto rispetto al complesso dei prodotti agroalimentari, fornendo nuovi spunti sui cui programmare le future politiche commerciali e stimolando un dialogo istituzionale più efficace con l’obiettivo di avere risposte concrete e tempestive rispetto alle esigenze di un settore complesso in continua evoluzione come il nostro”.

I mercati principali di sbocco per il nostro vino sono gli Stati Uniti, che valgono da soli 1,2 miliardi di euro, con una crescita sia in valore che in volume. Buone performance in Regno Unito, mentre cala la Germania. Bene le esportazioni sui mercati asiatici, in particolare in Giappone e Cina (+2% e +18% in volume). L’export di vini spumanti cresce in particolare nel Regno Unito e Stati Uniti, ma una crescita forte la fanno registrare anche Paesi Bassi e Norvegia.
Per quanto riguarda l’import, nei primi undici mesi del 2015 si toccano i 2,6 milioni di ettolitri (+3,7%), per un corrispettivo di poco superiore a 300 milioni di euro (+9,3%).