“L’ortofrutta italiana è in grado di competere su tutti i mercati internazionali – dice Antonio Schiavelli, neo presidente Unaproa – quello che manca al comparto è un sistema complessivo, che possa supportare le proiezioni verso i mercati internazionali: molte volte le dimensioni delle singole imprese non consentono un'interlocuzione proficua con i mercati di sbocco. Per la valenza economica del settore, per le sue implicazioni culturali e ambientali, per i riverberi occupazionali e il suo ruolo di caratterizzazione del paesaggio l’ortofrutta deve avere un posto centrale nelle politiche del nostro Paese”.
“Fare rete è fondamentale per continuare a produrre reddito e occupazione – continua il presidente di Unaproa – Tra gli obiettivi che ci prefiggiamo c’è una maggiore ricerca e capacità di innovare, oltre a costruire una vera alleanza con il consumatore, dal quale ci aspettiamo riconoscibilità dei nostri sforzi. Bisogna gratificare economicamente il nostro lavoro, spostando la competizione sui valori del prodotto e sconfiggendo la cultura legata al prezzo”.
Anche Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura, ha commentato positivamente la presenza italiana a Fruit Logistica: “La nostra classe imprenditoriale agricola ha conquistato una posizione di leadership mondiale ed è protagonista assoluta del mercato tedesco. A breve potremo anche contare su una marcia in più per conquistare nuovi mercati. Dopo la notizia dell’avvio del negoziato per l’alleggerimento delle procedure per l’export di mele e pere verso il mercato Usa, è arrivata nei giorni scorsi anche la firma del protocollo per l’export di agrumi italiani in Cina, che ha coinvolto Mipaaf e ministero della Salute. Due buone opportunità che si stanno concretizzando e che offrono un’interessante possibilità, se ben sfrutta, per la valorizzazione del sistema ortofrutticolo nazionale”.
“Abbiamo un’Italia delle eccellenze ortofrutticole che può migliorare la sua presenza a livello internazionale – continua Guidi – ma c’è bisogno di più promozione, per sostenere i consumi sul mercato interno e all’estero di un gioco di squadra efficace tra privati e istituzioni se si vogliono raggiungere nuovi mercati e consolidare le nostre posizioni fuori confine”.
Il Cso (Centro servizi ortofrutticoli) è stato grande protagonista a Berlino, per la presentazione del progetto Freshness from Europe, finanziato da Ue, Stato Italiano e con le aziende associate al Cso, che ha presentato un volume da 157 pagine con gli obiettivi del progetto e la descrizione dei prodotti protagonisti delle attività di promozione sui mercati.
Le eccellenze ortofrutticole italiane vengono così affiancate alla bellezza delle zone d’origine, fatta di storia, cultura e saper vivere; un’unicità che certamente differenzia l’offerta italiana della produzione di tutto il mondo.
“Questo libro – commenta Paolo Bruni, presidente del Cso – vuole essere il nostro biglietto da visita nel mondo e ritengo che possa fungere da guida per i nuovi buyers, da incontrare il progetto per incitarli a venire in Italia e vedere direttamente le zone di produzione e la grande bellezza del nostro Paese”.