Le riserve idriche dei grandi bacini lacustri nell’Italia Occidentale sono inferiori di oltre il 40% a quelle registrate nella più recente siccità, quella del 2007, secondo i dati analizzati dall'Anbi: il lago Maggiore è al 16,5% della sua capacità e il lago di Como è sceso addirittura sotto il 10% (9,4%, cioè 23,8 centimetri sotto lo zero idrometrico); decisamente meno allarmante è la situazione negli invasi centro meridionali, interessanti i Consorzi di bonifica, dove i livelli si mantengono indicativamente sui livelli dello scorso anno. Oltre al dato contingente, nell’Italia settentrionale (segnali di perdurante siccità si registrano anche nel NordEst del Paese) a preoccupare è soprattutto la prospettiva per l’insufficiente presenza di manto nevoso che, salvo radicali novità meteo, non garantirà i consueti afflussi idrici nei prossimi mesi, determinanti per i raccolti agricoli e, in particolare,per quei prodotti di qualità, da cui dipende l’84% del made in Italy agroalimentare. Per questo, ad iniziare dalla Regione Lombardia, si stanno convocando riunioni in sede locale per affrontare tempestivamente un’emergenza che pare inevitabile.
“E’ una fase molto delicata di un confronto appena avviato ma ricco di problematiche, giacché molti sono gli interessi che gravitano sulla risorsa acqua. Per questo, va ricordato che la legge prevede la priorità dell’uso agricolo, cioè alimentare, dopo quello umano, cioè per dissetare; in questo quadro, nel rispetto dell’ecosistema, chiediamo pertanto la disponibilità a ridiscutere i termini del minimo deflusso vitale nei corsi d’acqua per evitare rischi di desertificazione del territorio con gravi ricadute sull’economia agricola e sull’equilibrio ambientale. L’agricoltura, infatti, utilizza, ma non consuma l’acqua, restituendola integra al territorio”.
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Fonte: Anbi