“Con la riforma andiamo a riorganizzare le funzioni di polizia impegnate sul fronte agroambientale, dotando l’Italia di una moderna struttura in grado di assicurare sempre meglio prevenzione e repressione su questo fronte. Uniamo le forze e potenziamo gli strumenti operativi. Il nuovo Comando assicurerà professionalità, specializzazioni e un ramificato presidio del territorio rappresentando di certo una delle esperienze più avanzate d’Europa”.
“Il nuovo Comando – continua la nota del Mipaaf - è una grande forza che potenzia le capacità dell’Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare, grazie anche a settemila uomini specializzati impiegati sul campo. E’ stata scelta l’affiliazione con l’Arma dei Carabinieri, in particolare per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio, che garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale. Negli anni proprio i Carabinieri hanno sviluppato anche competenze specifiche in questo campo con i Nac (Nucleo anticontraffazioni Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all’attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni)”.
Viene rafforzato il presidio territoriale attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della rete capillare delle strutture dell’arma, oltre a essere assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del Cfs, con la formazione per i nuovi immessi. “Sono valorizzate infine le professionalità, con il mantenimento delle competenze possedute e la nascita dei ruoli forestali dell’Arma – conclude la nota del ministero – e con tutte queste misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione”.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali
Autore: Lorenzo Pelliconi