80 milioni all'Italia
All'Italia viene assegnata una dotazione finanziaria indicativa di 16,7 milioni l’anno per lo schema della frutta nelle scuole e di 8 milioni per il latte e i prodotti lattieri, un totale per i cinque anni del programma di 80 milioni di euro. Nel complesso, il programma europeo avrà una dotazione di 250 milioni di euro annui compreso un incremento di 20 milioni di euro all'anno i programmi di distribuzione del latte.
Via libera anche ai formaggi
Oltre alla distribuzione di frutta e latte verranno aggiunti i prodotti lattiero-caseari con provati effetti benefici per la salute dei bambini, come il formaggio, la ricotta e lo yogurt - purché non siano aromatizzati e non contengano aggiunta di frutta, noci o cacao - dando priorità ai prodotti locali e regionali.
Attività didattiche
Agli Stati membri verrà chiesto di destinare il 10-20 per cento dei finanziamenti comunitari ad attività didattiche per promuovere abitudini alimentari sane e combattere lo spreco alimentare. Parliamo, ad esempio, di visite alle fattorie e della distribuzione occasionale di specialità locali come i prodotti orto-frutticoli trasformati - a meno che contengano zuccheri aggiunti, grassi, sale o dolcificanti - miele, olive e frutta secca.
Distribuzione fondi tra Stati
Al fine di distribuire equamente tra gli Stati membri i fondi europei destinati al programma, sono stati fissati due criteri fondamentali per l'intero programma, ovvero la percentuale di bambini dai 6 ai 10 anni e il grado di sviluppo della regione all'interno dello Stato membro. Per i primi sei anni di applicazione, saranno presi in considerazione i livelli di finanziamento dei vecchi programmi per il latte, considerando anche un nuovo finanziamento minimo annuo per bambino.
Soddisfatto il ministro Martina
"Questo ci consente di continuare l'esperienza positiva della distribuzione di frutta e verdura nelle scuole ma soprattutto di poter finalmente implementare uno schema innovativo per il latte - ha commentato il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina - Ci dà l'occasione per informare le nuove generazioni sugli aspetti nutrizionali e qualitativi, facendo conoscere il nostro modello agricolo produttivo di eccellenza”.
Soddisfatti anche gli eurodeputati italiani membri della Comagri: “Le modifiche introdotte dall’Europarlamento, come l’obbligo per gli Stati di destinare una quota del budget ai programmi educativi e l’ampliamento della lista dei prodotti lattiero-caseari ammessi, sono state confermate”, afferma Paolo De Castro (Pd).
"Sostenibilità, stagionalità, km zero, criteri etici nella selezione dei prodotti e niente additivi. Frutta, verdura e latte in arrivo nelle mense scolastiche dovranno rispettare questi requisiti”, aggiunge Marco Zullo (M5S).
Il contesto generale
Il programma per il latte nelle scuole è stato istituito nel 1997. Il programma per la frutta, che include anche una disposizione sull'istruzione, è stato introdotto nel 2009.
Entrambi i programmi sono stati istituiti per promuovere il consumo di frutta, verdura, latte e prodotti lattiero-caseari, ma finora hanno operato sotto diversi regimi giuridici e finanziari. Tutti i 28 Stati membri Ue partecipano al programma del latte nelle scuole, mentre solo 25 nel programma della frutta (eccezioni: Regno Unito, Finlandia e Svezia).
Il consumo di frutta, verdura e latte è ancora in calo in tutta Europa. Oltre 20 milioni di bambini europei sono sovrappeso e gli adolescenti mangiano in media solo il 30-50% della porzione giornaliera raccomandata di frutta e verdura.