“E’ stato doloroso abbandonare il mio incarico – dichiara il presidente Tiso – ma per me era divenuto necessario riflettere sulla sussistenza di elementi utili a rilanciare l’agricoltura italiana nonostante il dilagare di una politica spesso meschina e arrogante. A farmi decidere di riprendere il mio ruolo è stata soprattutto la mia tenacia e la fiducia delle tante persone che mi sono state vicine in questo periodo.
Le mie dimissioni avevano come obiettivo quello di denunciare l’immobilismo a cui il governo costringe molti operatori agricoli e molte organizzazioni di rappresentanza.
Tuttavia, non ho mai creduto di far venire meno l’impegno di Confeuro per un sistema agroalimentare finalmente sano e libero dalle invadenza del malaffare e di una politica incompetente”.
“In questo lungo periodo di riflessione – conclude Tiso – ho imparato ancora una volta dalla forza d’animo che viene dalle persone che, come me, lavorano con orgoglio tra i campi. E’ ingiusto lasciare che il disinteresse della politica divori la storia dell’agroalimentare italiano: d’altronde probabilmente è proprio questo che vorrebbero tutti coloro che ancora oggi prosciugano le virtù del mondo agricolo nostrano per distribuire favoritismi e privilegi”.