Forte calo dei prezzi dei suini sul mercato italiano che sulle altre piazze europee, dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dall'Oms sul consumo di carne.

Lo afferma l'Ismea nel consueto Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana, segnalando riduzioni di prezzo abbastanza accentuate, specialmente a carico dei capi da macello. Negativo anche il trend per i prezzi degli avicoli, condizionato da un forte squilibrio fra un'offerta troppo elevata rispetto alla domanda. Ribasso anche per il mercato delle uova, alla luce della scarsa richiesta industriale.

Stazionario il mercato dei bovini, con scambi ancora molto contenuti, con pochi novità rispetto al quadro destabilizzato dopo le notizie pubblicate dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Più dinamismo per i formaggi grana, con prezzi in generale ripresa anche nelle aspettative per le prossime settimane. Stabili burro e materie grasse, mentre resta pesante la situazione sul mercato del latte crudo alla stalla, con prezzi che al momento non garantiscono neppure la copertura dei costi di produzione da parte dei produttori. Sembra invece aver trovato un proprio punto di equilibrio il mercato dei cereali, con una stabilizzazione delle quotazioni del grano duro, così come mais e orzo.

Passando invece all'ortofrutta, l'offerta più abbondante di ortaggi di stagione sta comportando, nel frattempo, un normale assestamento al ribasso dei valori per cavoli, finocchi, radicchi e carciofi. Dinamica che dovrebbe proseguire anche nei prossimi giorni, salvo repentini mutamenti climatici, in un mercato che sembra però non riuscire ad assorbire, finora, i forti aumenti delle zucchine.

Sul versante frutticolo, si registrano scambi regolari con prezzi stabili per mele e pere, mentre accusano una diminuzione di prezzo i loti, penalizzati da un'offerta eccedentaria e da un peggioramento qualitativo della merce. Ancora stazionario il mercato dell'uva da tavola, mentre la campagna di commercializzazione del kiwi è partita all'insegna della cautela, con prezzi di esordio inferiori all'anno scorso vista la produzione più abbondante.

Per quanto riguarda gli agrumi, ci sono scambi regolari, con prezzi però in ulteriore flessione per le clementine, mentre le arance stanno subendo le pressioni concorrenziali esercitate dal prodotto spagnolo. Ancora prudenza per il mercato del vino nazionale, mentre regna sovrana la confusione sui mercati dell'olio d'oliva, costituiti da diffusi cedimenti dei prezzi.