L'Ismea vede difficile anche la partenza per il 2016, a meno di eventuali shock climatici nell'estate australe, che potrebbe determinare un riposizionamento dei prezzi, destinati a mantenere, almeno a inizio anno i bassi livelli attuali. Rimane positiva la tendenza di fondo per il bovino da carne, in un mercato che potrebbe confermare i lievi aumenti di prezzo sia per il bestiame che per le carni.
Per quanto riguarda il comparto dei suini migliorano le prospettive per i capi da macello e i tagli destinati alle lavorazioni industriali. Resta debole invece il listino dell'allevamento, con le taglie intermedie che sembrano accusare i maggiori contraccolpi dell'attuale pesantezza degli ordini da parte degli allevatori. Orientamento positivo sul mercato degli avicoli e per i conigli, mentre le uova registrano un mercato stazionario. Tendenza simile anche per i cereali, che mostrano solo qualche lieve debolezza nel grano duro.
L'Overview non esclude un rafforzamento delle quotazioni per il mais, in previsione di una riduzione delle rese fino al 10% e di un'alta percentuale di prodotto contaminato da aflatossine. Passando invece ai mercati ortofrutticoli, si intravedono quotazioni stazionarie per le mele, mentre per quanto riguarda le pere la produzione potrebbe peggiorare per le varietà Abate e Kaiser, specialmente a causa della grandine riscontrata in alcune zone dell'Emilia Romagna.
Ancora margini di miglioramento per le pesche e nettarine, così come per le susine, mentre l'uva da tavola ha subito un peggioramento qualitativo, in Puglia, a causa di forti piogge. Per quanto riguarda gli ortaggi, si riscontrano prezzi ancora molto elevati per le insalate, mentre restano alte le quotazioni dei pomodori, vista la scarsa produzione e la bassa offerta produttiva.
Analizzando invece il comparto del vino, la previsione di una buona vendemmia sta rallentando nel frattempo le contrattazioni sul circuito delle uve da vino, limitando al momento gli acquisti dei vinificatori. Chiude l'Overview lo sguardo sugli oli di oliva, con un mercato orientato a un graduale deprezzamento sia dei lampanti che degli extravergini.