I vecchi Psr dovranno completare il ciclo di spesa entro il 31 dicembre di quest’anno. A preoccupare – con livelli di allarme elevati – è l’andamento della spesa pubblica nelle Regioni meridionali in Obiettivo Convergenza, dove l’avanzamento complessivo della spesa pubblica è attestato all’83, 33% contro l’ 81,65% registrato al 30 giugno scorso.
Tra le regioni meridionali in Obiettivo Competitività al 31 agosto si segnalano la Sardegna, con un ritardo nell’avanzamento della spesa, attestata all’81,80%, ed il Molise, che con l’86,25% di avanzamento della spesa si avvicina alla media delle regioni Competitività, che fa segnare l’89,74%.
Entro il 31 dicembre di quest’anno alle Regioni del Sud in Obiettivo Convergenza toccherà documentare spesa pubblica per oltre un miliardo e 204 milioni di euro con 714 milioni di quota Feasr a rischio disimpegno automatico, pari complessivamente al 16,43% del totale loro assegnato. Queste Regioni partivano da una dotazione iniziale di 7 miliardi e 333 milioni di spesa pubblica, 4,3 dei quali in quota Feasr.
“L’analisi dei dati evidenzia, soprattutto per talune Regioni in Convergenza, la necessità di incrementare le rispettive capacità di spesa per evitare il disimpegno automatico delle somme al 31 dicembre 2015 – evidenzia il report di Rete rurale nazionale, che al tempo stesso ricorda - la verifica delle spese sostenute nel mese appena trascorso consente di evidenziare la buona performance delle Regioni Emilia Romagna (14,7 milioni di euro) e, a seguire, Calabria (11,2 milioni di euro) e Sicilia (10,2 milioni di euro)".
Tra le Regioni che sicuramente invece preoccupano Rrn c’è la Campania, che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso fino alla fine negli ultimi due anni: entro il 31 dicembre dovrà darsi da fare, generando spesa pubblica per 325,6 milioni di euro, tali da assorbire 199,8 milioni di quota Feasr, che ad oggi è non spesa per il 17,99% della dotazione iniziale. Allo stato la Campania è la regione con il maggior arretrato nella spesa dei fondi europei per l’agricoltura in valore assoluto, mentre è quarta in termini relativi, dopo Basilicata, Abruzzo e Sardegna.
Un’altra Regione considerata a rischio è la Basilicata, che è già andata in disimpegno automatico nel 2013 e nel 2014: e che in meno di quattro mesi dovrà spendere solo di quota comunitaria 86,4 milioni di euro, il 22,46% della dotazione iniziale. Una cifra non da poco se raffrontata alla spesa pubblica necessaria a generarla: ben 150 milioni di euro.