“I clienti possono quindi dimenticare code e pesanti borse da trasportare – esulta Francois Nuyts, country manager di Amazon Italia e Spagna – è una grande occasione per le aziende alimentari italiane di raggiungere milioni di clienti Amazon sia in Italia sia all'estero”.
“La cucina è uno dei più importanti patrimoni culturali italiani – commenta Xavier Garambois, VP retail di Amazon EU – sono migliaia le aziende locali che producono specialità alimentari di alta qualità e i clienti in tutta Europa non vedono l'ora di assaggiarle. Ora queste imprese possono diventare fornitori di Amazon o vendere direttamente i loro prodotti ai nostri clienti attraverso Amazon Marketplace. Siamo entusiasti di poter diventare un partner strategico per i brand italiani dell'Alimentare e di poter contribuire a far conoscere i sapori d'Italia”.
A partire da questo settembre, sia i produttori italiani che i rivenditori di generi alimentari potranno utilizzare Amazon Marketplace e vendere i propri prodotti su Amazon come venditori terzi. A margine dell'ingresso di Amazon nel business della vendita e-commerce di prodotti alimentari, l'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano ha tracciato un bilancio del settore, illustrando poi le prospettive che l'e-commerce offrirà ai venditori e ai clienti del settore.
“Il comparto alimentare è nel 2015 uno dei settori più dinamici dell'e-commerce B2c italiano – sottolinea Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori digital nnovation del Politecnico di Milano – crescono sia il Grocery, che ne 2015 supererà i 200 milioni di euro, sia il Food&Wine enogastronomico, sui 260 milioni di euro”.
“Negli ultimi due anni sono diverse le insegne di grande distribuzione che hanno attivato di Click&Collect, con la possibilità di ordinare online e di ritirare presso il punto vendita. Anche nel Food&Wine enogastronomico rileviamo un certo fermento grazie all'intraprendenza di produttori, presidi territoriali, retailer, enoteche e start up. L'ingresso di Amazon non può che incrementare ulteriormente la vitalità del comparto”.
“Lo sbarco online del grocery italiano è in ritardo rispetto al resto d'Europa – sottolinea Roberto Liscia, presidente di Netcomm, Consorzio del commercio elettronico italiano – Amazon va a colmare un vuoto nell'offerta. L'offerta tipica dei prodotti made in Italy continua a soffrire di una restrizione geografica, non solo nazionale ma anche regionale. Il food italiano deve trovare una strategia multicanale per poter uscire dai propri limiti geografici”.