"Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 1° luglio 2015, 1a serie speciale, del ricorso contro l’Imu agricola proposto dalla Regione Sardegna, diventa ufficiale e concreto l’impegno assunto dalla Giunta regionale di garantire gli interessi del mondo agricolo isolano”. Lo comunica l’assessore dell’Agricoltura e per la riforma agropastorale della Sardegna, Elisabetta Falchi.

Contro la legge di conversione del decreto sull’Imu agricola è stato predisposto, da parte della Regione Sardegna, il ricorso davanti alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di illegittimità costituzionale.

L’assessore Falchi, nel merito dell’atto d’impugnazione dice: “Con questo ricorso, la Giunta dà attuazione al mandato contenuto nell’ordine del giorno n. 37 del Consiglio regionale e risponde alle sollecitazioni venute dai Comuni e dal mondo delle campagne, perché la Regione ponesse in atto ogni azione utile a contrastare le ricadute assolutamente negative che comporta l’applicazione dell’Imu agricola: sugli agricoltori che, in questo momento di crisi di tutti i comparti, non sono in grado di sostenere un ulteriore gravame fiscale, e sui Comuni e i loro rappresentanti istituzionali che ancora una volta si trovano a dover agire come esattori dello Stato e a dover fronteggiare in prima linea il malessere dei propri amministrati”.

La Falchi ha infine sottolineato: “Come promesso, la Giunta ha fatto tutti i passaggi politici e giurisdizionali per contrastare un provvedimento drammaticamente penalizzante per il nostro territorio”.

Il 19 marzo scorso, mentre a Roma il Parlamento convertiva in legge il decreto sull’Imu agricola, il Consiglio regionale della Sardegna aveva dato mandato alla Giunta regionale sarda – con l’approvazione dell’ordine del giorno n.37 - di proporre il ricorso alla Corte costituzionale contro l’atto di conversione in legge del decreto legge n. 4 del 2015, che modifica le esenzioni dall’Imu disposte dalla legge n. 89 del 2014.

Il 12 maggio scorso la Sardegna aveva disposto ricorso contro l'Imu agricola anche in sede amministrativa. La Giunta aveva in quel giorno deliberato di sostenere i ricorsi contro la legge sull'imposta presentati al Tar del Lazio: il primo dall’Anci di Umbria, Veneto, Liguria, Abruzzo, il secondo da Anci Lazio.