Dopo la protesta di Coldiretti Sardegna di venerdì scorso contro la Regione non arriva una risposta alle proposte dell’organizzazione agricola da parte dell’assessorato guidato da Elisabetta Falchi. Che evidentemente, rispetto alle questioni sollevate da Coldiretti, ritiene di avere in mano le soluzioni, specie sulle vicende più spinose.

Intanto la giunta regionale della Sardegna, su proposta dell’assessore Falchi, il 3 giugno aveva lanciato il bando “sub condizione” a favore delle aziende localizzate in aree svantaggiate,  annualità 2015, per la presentazione delle domande sulla Misura 13 "Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici", Sottomisure 13.1 e 13.2 del Programma di sviluppo rurale 2014/2020 e per un importo complessivo pari a 40 milioni di euro. Un’operazione che andava incontro ad una precisa richiesta di Coldiretti per dare ossigeno al settore, e non scontata, poiché il Psr Sardegna 2014-2020 attende ancora il via libera da Bruxelles.

Nei giorni precedenti la manifestazione l’assessore all’agricoltura della Sardegna aveva reso noto, con un comunicato stampa, che il 16 ed il 17 giugno vi era stato un incontro a Roma negli uffici Agea avente ad oggetto le domande in anomalia per l'annualità 2013 negli aiuti per le assicurazioni agevolate previsti per le aziende agricole. Presenti all’incontro l’assessore Falchi e i presidenti dei Consorzi di Difesa delle produzioni di Cagliari, Sassari, Oristano e di un funzionario dell’Associazione nazionale dei Consorzi di difesa.

"Le pratiche sulle quali erano state segnalate le anomalie - ha spiegato la Falchi - erano state portate all'attenzione degli uffici di Roma già da diverse settimane e, dopo una prima verifica, si è reso opportuno un incontro per individuare le modalità operative per il confronto dei dati, così da trovare una possibile soluzione. Agea - ha proseguito Falchi - si è impegnata a lavorare in stretto raccordo con i Consorzi del territorio nell’obiettivo di predisporre i pagamenti al più presto”.

Altro problema sollevato da Coldiretti, sin dallo scorso autunno, era il refresh delle ortofoto in possesso di Agea e le anomalie nei pagamenti da esse derivanti, ovvero la richiesta da parte di Agea della revoca dei pagamenti laddove effettuati.

L’otto giugno scorso l’assessore Falchi aveva dichiarato in merito: "Il lavoro tra gli uffici dell'assessorato, l'agenzia regionale Argea e l’ente pagatore nazionale Agea, per la valutazione delle anomalie nelle pratiche agricole derivanti dal refresh, è stato costante nei mesi scorsi e lo è ancora in queste settimane. Un confronto che ci ha visto coinvolgere anche le strutture competenti dell’Unione europea”.

"Dagli impegni presi nell'ultimo incontro, avvenuto a metà maggio con Coldiretti e alla presenza del presidente Pigliaru, - spiegava la titolare dell’Agricoltura - mi sono recata negli uffici di Agea a Roma dove abbiamo recuperato gli ultimi dati disponibili: sono 622 le Domande uniche in anomalia, per un totale di circa 1 milione e 124mila euro, riguardanti 377 imprese agricole su quasi 41 mila richiedenti, nelle annualità 2011, 2012 e 2013. Al fine di valutare al meglio ogni singola pratica confermiamo la nostra disponibilità a un confronto con le associazioni di categoria e con i dati in loro possesso".

Su tali anomalie l’assessore aveva dato massima disponibilità alle associazioni agricole per collaborare e trovare una soluzione condivisa che venga incontro alle esigenze delle aziende sulle domande in criticità dovute al refresh, anche attraverso consulenze legali.

Sui ritardi nei pagamenti del Psr 2007-2013, la Falchi aveva poi detto: "Stiamo ragionando con le strutture dell’assessorato, le agenzie agricole regionali e la Giunta stessa su possibili interventi, da parte della Regione, che ci permettano di mitigare i ritardi nei pagamenti".
 
"Il presidente Pigliaru – aveva infine concluso la Falchi - ha confermato l’impegno della Giunta a farsi portavoce con il governo per accelerare la chiusura delle pratiche da parte di Agea e per valutare la possibilità che le strutture di Argea possano mettersi a disposizione dell’ente pagatore nazionale per sbloccare il prima possibile le domande presentate dalle aziende agricole sarde".