Coldiretti Sardegna ha dato questa mattina il via alla protesta contro la Regione, occupando la Statale 131 tra Sanluri e Monastir, non lontano da Cagliari, con oltre 100 trattori e un centinaio di pick up. E tra timori e richieste spuntano quelli per il disimpegno automatico dei fondi del Psr Sardegna 2007/2013 e il ritardo per le procedure Uma.
 
 “Siamo dovuti scendere in piazza, togliendo del tempo prezioso ai nostri soci e disturbando i cittadini, con i quali ci scusiamo, per cercare di far arrivare in Regione il disagio di un intero comparto”. Lo dicono a nome di tutta l’organizzazione regionale il presidente Battista Cualbu e il direttore Luca Saba che spiegano: “per i primi 14 mesi siamo stati collaborativi con la Giunta, abbiamo sommessamente segnalato i problemi e suggerito delle soluzioni. L’11 maggio scorso, visto l’aggravarsi della situazione agricola abbiamo messo nero su bianco e spiegato in un documento punto per punto le criticità dell’agricoltura sarda, dando inizio di fatto alla mobilitazione”.
 
“Prima di manifestare – sottolinea Saba - abbiamo aspettato che i sardi votassero per le elezioni comunali, evitando di farlo in piena campagna elettorale e dando allo stesso tempo ulteriore tempo alla Regione per dare qualche risposta. Ma è stato tutto inutile”.
 
“Forse con la piazza – secondo Battista Cualbu - con l’immagine dei volti degli agricoltori e degli allevatori arrabbiati perché non ricevono i premi comunitari da anni, perché devono restituire i soldi ad Agea per il refresh, perché pagano il gasolio a prezzo pieno, perché non possono (come gli altri settori economici sardi) usufruire del microcredito o del prestito di conduzione come i colleghi di diverse altre Regioni, piuttosto che di una politica creditizia adeguata al comparto, forse – ripete - vedendo e sentendo le persone in carne ossa si capirà che il problema non è di pochi o fisiologico, ma è serio e sta mettendo in ginocchio la nostra agricoltura”.
 
Il presidente Cualbu infine incalza “Sicuramente la nostra agricoltura non può permettersi di restituire all’Europa i quasi 250milioni di euro della programmazione del Piano di sviluppo rurale 2007-13 che ad oggi non sono stati ancora impegnati dalla Giunta regionale”.
 
Coldiretti Sardegna, per sbloccare i premi comunitari che Agea non riesce a pagare con puntualità, propone un’agenzia regionale, in ballo vi sono decine di milioni incagliati a Roma.
 
Altra vertenza è quella del gasolio agricolo: a quasi 10 giorni dalla scadenza dei termini di presentazione dei libretti Uma per usufruire del gasolio a prezzo agevolato, sono ancora centinaia le aziende agricole che non ne hanno potuto usufruire. Questo perché la Regione non è stata in grado di adeguare il sistema informatico Siar ai nuovi codici. Coldiretti chiede di fare presto, diversamente gli agricoltori rischiano pesanti sanzioni amministrative.
 
Credito: l’agricoltura sarda ha un indebitamento verso le banche pari a 800 milioni di euro e nel cagliaritano molti sono i prestiti incagliati. Coldiretti chiede a Regione Sardegna un intervento congiunto con Sfirs e banche per attivare il microcredito e il prestito a conduzione.
 
E poi c’è il problema del refresh delle ortofoto di Agea: molte aziende agricole stanno ricevendo le lettere di Agea che chiede la restituzione dei premi comunitari per colpa del nuovo refresh che considera terreno non eleggibile (dunque non beneficiario dei premi comunitari) quello sotto chioma e quello occupato dalla macchia mediterranea. Un errore che Coldiretti ha sollevato già lo scorso 19 novembre durante una conferenza stampa a Nuoro. Coldiretti chiede che ad Argea siano delegate alcune competenze oggi di Agea che gli consentirebbero di sbloccare direttamente da Cagliari le anomalie riscontrate nelle pratiche.