A proposito del disegno di legge sulla olivicoltura, l’assessore Braia ha specificato che dovrebbe essere approvato in tempi brevi.
"Il provvedimento favorirà la modernizzazione del comparto e migliorerà la disciplina concernente l’abbattimento degli alberi di olivo, oltre che la diffusione e la conoscenza dell’olio di qualità, l’ottenimento di marchi di origine e di qualità - ha detto l'assessore che ha aggiunto - il provvedimento punta a favorire altresì l’aggregazione dei produttori, la valorizzazione del germoplasma olivicolo autoctono, lo sviluppo del vivaismo, l’ammodernamento degli impianti, la ricerca, la sperimentazione e la divulgazione delle innovazioni tecnologiche, la valorizzazione del paesaggio, attuando il censimento degli alberi secolari, la promozione".
Quindi Braia ha dichiarato: “E’ mia intenzione favorire la formazione dei mastri oleari che sono i tecnici nei frantoi, ed è ormai necessario un marchio di qualità dell’olio extravergine di oliva che interessi tutto il territorio regionale”.
In proposito ha detto inoltre: “La Basilicata ha una forte caratterizzazione del suo olio d’oliva per cui dovranno essere privilegiate azioni volte all’ottenimento di una produzione tipica vincolata al territorio destinata ai mercati di nicchia”. In tale direzione Braia ha proposto di avviare un’azione tesa all’ottenimento di un marchio unico collettivo di olio extravergine di oliva denominato “Lucano” per poi arrivare al riconoscimento del marchio Igp: "Tale processo richiederà il coinvolgimento delle Op, anche con l’intento di promuovere la nascita e la costituzione di un consorzio delle organizzazioni dei produttori - ha detto Braia - per mettere a punto un disciplinare di olio con extravergine di certificazione volontaria.”
L'assessore ha poi ricordato che la Regione Basilicata ha approvato a fine marzo i Programmi pluriennali di sostegno al settore olio di oliva relativi agli anni 2015-2018 presentati dalle sette Op, le Organizzazioni olivicole lucane Apo, Scol, Assoprol, Olivicola lucana, Oprol, Rapolla Fiorente e Uprol. La ripartizione dei fondi - due milione e duecentomila euro - è avvenuta in base al numero di soci, agli ettari di superficie che ciascuna Op rappresenta e alla qualità dei progetti esaminati in base ad una griglia di valutazione.
Le attività da realizzare nell’ambito dei programmi delle Organizzazioni di operatori olivicoli riguardano il miglioramento dell’impatto ambientale attraverso varie azioni agronomiche e di assistenza tecnica specialistica agli olivicoltori e ai frantoiani su tutti gli aspetti che incidono sulle caratteristiche qualitative dell’olio e corsi di formazione per assaggiatori.