Secondo l'analisi di Wine Monitor, l'Osservatorio di Nomisma sul mercato del vino, sono molto positivi e continua a rafforzarsi la posizione dell'Italia sul mercato tedesco. Wine Monitor, tra l'altro, organizza il prossimo 22 maggio a Lonigo, vicino a Vicenza, un seminario dedicato agli export manager, “Focus Germania e Svizzera”, in collaborazione con Wine Meridian.
“Con 2,5 miliardi di euro di valore – spiega Denis Pantini, project leader di Wine Monitor - la Germania si colloca al terzo posto tra i principali mercati d'importazione di vino al mondo, dietro a Stati Uniti e Regno Unito. Per l'export italiano è uno dei più importanti mercati di sbocco: il 20% dell'export di vino made in Italy arriva in Germania”.
Lo studio di Wine Monitor mette in evidenza il consumo procapite annuale, ovvero 25,5 litri a testa all'anno, per un totale di 20,4 milioni di ettolitri. Non è il paese europeo dove si consuma più vino, ma la tendenza è positiva e il consumatore tedesco è in media aperto alla diversità del vino, effettuando una scelta sul prodotto in base al gusto. E' poi sensibile ovviamente al prezzo, ma non è rigidamente legato a una fascia ben precisa.
Dal punto di vista fiscale il mercato del vino è molto attrattivo per le imprese vitivinicole italiane; non sono infatti presenti tasse e accise sul vino, fuorchè l'Iva al 19%. E' poi in crescita la domanda di vini pregiati.
“Aumenta la domanda di vini di qualità – continua Pantini – e per questo aumenta anche il prezzo medio di acquisto. Tale processo di premiumization si è verificato anche nei discount e nei supermercati”.
Ora, secondo Wine Monitor, le sfide principali rimangono sull'elevata concorrenza con gli altri paesi esportatori e sulle complessità dovute alla grande varietà dei canali di vendita.