“Generali vanta una solida e tradizionale presenza nell'attività fondiaria – ricorda Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali Italia e presidente di Genagricola – ampliatasi parallelamente allo sviluppo del business assicurativo. Grazie a Genagricola, il nostro gruppo gioca un ruolo di primo piano anche nel settore agroalimentare. L'Expo di Milano è una grande opportunità per dare visibilità a questa nostra realtà, vera peculiarità all'interno del Gruppo Generali”.
La campagna di comunicazione per far conoscere Genagricola sarà costituita da una serie di eventi e iniziative, che prenderanno il via con la presenza virtuale delle tenute di Genagricola all'interno dell'area Expo, sia attraverso un sociale game lungo le vie di Milano. Il filmato, che sarà proiettato all'Expo, per esempio, è un viaggio nel mondo di Genagricola, dai vigneti del Veneto e del Monferrato, all'agricoltura di precisione, dagli allevamenti fino alla produzione di energia da biomasse.
Inoltre, per il pubblico di Expo, fino al 31 ottobre, c'è la possibilità di partecipare a una caccia al tesoro interattiva, per le vie della città, dove sono stati 650 floor sticker, che riprendono alcuni simboli del mondo Genagricola: chiunque partecipa dovrà scattare almeno 5 dei 9 diversi sticker, dopo aver scaricato l'App Generali Italia, con la possibilità di vincere un kit di prodotti Genagricola e un week end nella tenuta di Bricco dei Guazzi, nel cuore del Monferrato.
L'impegno di Generali nel settore agricolo è solido e ormai storico. Genagricola ad oggi rappresenta la maggiore società agroalimentare italiana per estensione territoriale, con 24 realtà agricole, per un totale di 14mila ettari di terreno fra Italia e Romania e oltre 760 ettari di vigneto. Rinnovamenti e cambiamenti saranno alla base di questo 2015, sempre per Genagricola. Dopo l'arrivo del nuovo amministratore delegato Alessandro Marchionne, è partito un progetto di rilancio strategico volto a migliorare il posizionamento delle aziende agricole di proprietà, in ottica futura di una maggiore internazionalizzazione e una nuova brand strategy per il polo vitivinicolo.