Il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha espresso apprezzamento per la notizia e, ricordando che il business delle agromafie ha raggiunto i 15,4 miliardi di euro nel 2014, ha sottolineato: "Anche grazie alla disponibilità di nuove tecnologie, la contraffazione e la frode nell’alimentare sono diventate un vero e proprio affare criminale che va perseguito con un sistema punitivo più adeguato. Sotto questo profilo non si deve pensare solo ad un inasprimento delle pene previste, ma all’articolazione di modelli di sanzioni in grado di colpire i patrimoni economici, ad esempio, attraverso la confisca, così come sperimentato per il contrasto alla criminalità organizzata”.
Il numero uno di Coldiretti ha poi affermato che garantire trasparenza negli scambi commerciali e dare una risposta certa a condotte criminali costituisce: "la risposta fondamentale che lo Stato può dare per supportare la crescita e la competitività del vero made in Italy oltre che per rimuovere i rischi per la salute. Anche in questo settore – ha concluso Moncalvo - l’Italia può fare da battistrada in Europa per colpire in modo esemplare gli scandali che si ripetono nel tempo, dai polli alla diossina alla carne di cavallo spacciata come manzo, che possano far crollare la fiducia del pubblico dei consumatori e bloccare il regolare funzionamento del commercio”.
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Fonte: Agronotizie