Nel comparto delle carni cunicole, le maggiori richieste concomitanti con le festività pasquali, stanno determinando una situazione più favorevole che si rifletterà verosimilmente sul rialzo delle quotazioni già nel corso di questa settimana. Nei circuiti delle carni suine, la prospettiva di un mercato più vivace e i rincari di alcuni tagli (prosciutti e lombi) preludono ad un incremento dell’offerta che potrebbero riportare in equilibrio il mercato.
Per le carni avicole le prospettive rimangono positive: è probabile un ulteriore rialzo delle quotazioni grazie a una domanda molto tonica che rimane superiore all’offerta. Viene confermato stazionario il mercato delle uova, per il quale nei prossimi giorni qualche elemento positivo potrebbe provenire solo dalla domanda industriale. E in previsione della Pasqua, anche il mercato delle carni bovine si rivela più fluido, lasciando intravedere dei probabili rialzi nei listini dei tagli sia di vitellone sia di vitello. Si prevedono in aumento anche i prezzi dei tagli ovi-caprini, ma solo quelli di provenienza sarda, la cui offerta si conferma piuttosto scarsa sui circuiti nazionali.
Nel corso della settimana i listini dei lattiero-caseari non dovrebbero registrare variazioni significative; stazionari i prezzi dei formaggi duri e del burro anche in previsione settimanale. Nel mercato dei cereali, sulla scia della scorsa settimana, i listini dei grani duri sono attesi in lieve ribasso; stazionari quelli del frumento tenero. Qualche tensione al rialzo si segnala per il mais ibrido nazionale, per una momentanea contrazione dell’offerta. Si conferma vivace il mercato del riso, che potrebbe registrare qualche ulteriore incremento di prezzo anche nei prossimi giorni.
Dinamica fluida sul mercato delle pere, i cui listini dovrebbero mantenersi stabili grazie ad un buon equilibrio tra domanda e offerta. Per quanto riguarda le mele, l’attività di scambio sul fronte interno prosegue a ritmi lenti ma costanti, garantita dalle offerte promozionali che la grande distribuzione sta mettendo in atto. Si conferma positivo questo primo scorcio della campagna delle fragole: le temperature al di sotto delle medie stagionali hanno rallentato il regolare processo di maturazione dei frutti, limitando l’offerta attuale che, seppure in aumento, risulta ancora molto contenuta e potrebbe registrare, per alcune varietà (Candonga), ulteriori rialzi di prezzo. Finale di campagna positivo per i limoni primo fiore, che, a fronte della diminuzione del prodotto di provenienza estera (esaurimento del prodotto argentino e riduzione di quello spagnolo e turco), potrebbero spuntare un ultimo aumento dei listini.
Nel mercato degli ortaggi, buon esordio delle patate novelle, per le quali nelle prossime settimane, in prossimità della Pasqua, è possibile prevedere una crescita della domanda e un lieve rialzo dei listini. Chiusura di campagna difficile invece per carciofi, finocchi e cavolfiori: la buona quantità ancora disponibile, favorita dall’andamento climatico, con uno standard qualitativo non ottimale, ne stanno infatti penalizzando i listini, previsti in ulteriore ribasso.
Per il vino, grande attese attorno al Vinitaly, evento da sempre considerato “l’ottima vetrina” dagli addetti al settore. Le sue ricadute commerciali sul mercato nazionale e internazionale sono infatti attese già dalle prossime settimane.
Sul mercato dell’olio, i prezzi degli extravergine italiani spagnoli e greci sono previsti stabili. Solo qualche incremento potrebbe interessare i prezzi dei lampanti, dei raffinati e degli oli di sansa, come effetto rimbalzo dei lievi cedimenti registrati ad inizio mese.
Infine, per quanto riguarda le piante e i prodotti vivaistici, i volumi che verranno esitati nelle contrattazioni di questa settimana proseguiranno su quantitativi esigui per l’alta selezione delle produzioni, danneggiate dalle condizioni meteorologiche che, tra febbraio e marzo, hanno colpito i principali areali di produzione nazionale (Pistoia e Catania). Per tali ragioni, nonostante la prossimità della Pasqua, si prevede che anche le quotazioni rimarranno stabili su livelli non particolarmente soddisfacenti.
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Fonte: Ismea