Soddisfatto il presidente della Commissione ambiente, sicurezza alimentare e salute pubblica dell'Europarlamento Giovanni La Via: “Un accordo che assicura e riconosce la sovranità di ogni Stato membro, fornendo loro la libertà di scelta, sulla base di criteri rigorosi”. Critiche invece alcune associazioni ambientaliste, come Greenpeace, visto che un eventuale mesa al bando non potrà, in nessun caso, entrare in conflitto con la valutazione di impatto ambientale condotta dall’Efsa. I lunghi tempi previsti per l'entrata in vigore di questa legge, spingono gli ambientalisti a chiedere al governo italiano di rinnovare e rinforzare l'attuale bando nazionale alle coltivazioni Ogm.
L'accordo sugli Ogm. I Paesi Ue potranno restringere o vietare la coltura degli Ogm su una parte o sull'insieme del loro territorio, nonostante essi siano stati autorizzati o siano in corso di autorizzazione a livello europeo. Sarà possibile segnalare la propria opposizione già durante la fase di autorizzazione comunitaria, anche dopo questa autorizzazione e senza più alcun limite di tempo. Scompare anche l'obbligo per gli Stati membri di negoziare direttamente con le società biotech: continuerà ad essere la Commissione europea a fare da tramite. I divieti nazionali potranno essere motivati con ragioni socio-economiche, di politica agricola, per evitare la contaminazione di altri prodotti o anche per ragioni di politica ambientale a condizione che non si oppongano, ma siano "distinte e complementari", alla valutazione di rischio ambientale, che compete alla sola all'Autorità europea di sicurezza alimentare (Efsa). La Commissione europea dovrà fare un rapporto di monitoraggio ogni quattro anni sugli eventuali casi di contaminazione transgenica e le linee guida sulla valutazione di rischio ambientale (entro due anni).
Giovanni La Via: “Unico accordo possibile”. Secondo il presidente italiano della Commissione ambiente, sicurezza alimentare e salute pubblica dell'Europarlamento Giovanni La Via, “tale compromesso rappresenta l'unico accordo possibile, e come ogni buon compromesso lascia un po' di amaro in bocca a tutte le parti coinvolte. Ma con la nuova legislazione – spiega La Via – abbiamo assicurato flessibilità e certezza del diritto, dando ascolto ai nostri cittadini e alle loro esigenze, visto che quello degli Ogm è un tema molto sensibile e su cui c’è un forte dibattito nell’opinione pubblica”.
La Via spiega che “presto si potrà vietare la coltivazione Ogm senza correre il rischio di essere citati dinanzi alla Corte di Giustizia, ma dovranno anche assicurare che le coltivazioni non contaminino altre aree interessate dalla coltivazione di prodotti non Ogm, e di impegnarsi per evitare contaminazioni transfrontaliere con paesi confinanti”.