"Uno strumento che serve ad aumentare la conoscenza del consumatore, a orientarlo nel consumo consapevole e a stimolare le imprese ad avere comportamenti etici, a contrastare la filiera della contraffazione, dalle materie prime alla lavorazione".

Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, presentando, questa mattina, a Palazzo Lombardia, il Passaporto etico internazionale, iniziativa promossa nell'ambito del programma "Dal campo alla tavola" di Brescia per Expo 2015, il raggruppamento di stakeholders pubblici e privati presieduto da Francesco Bettoni. Maroni ha idealmente ricevuto da Bettoni il primo passaporto etico per la tutela e la salvaguardia delle produzioni tipiche e di qualità.
Un vero e proprio marchio registrato in tutti i 28 Paesi dell'Unione, frutto del lavoro e della collaborazione tra le diverse realtà che compongono l'associazione bresciana.

Cosa prevede
Il Passaporto etico è un documento elettronico che si vuole accompagni ogni prodotto, trasmettendo ai mercati e al consumatore, oltre alle qualità merceologico-nutrizionali e di sicurezza alimentare del prodotto stesso, i valori e i comportamenti etici dell'azienda. Questi valori vengono documentati attraverso descrittori riferiti, ad esempio a: identificazione della struttura, autorizzazioni, caratteristiche 
della struttura, caratteristiche del prodotto, sanità (malattie della Lista OIE), assicurazioni, bioprotezione, benessere animale.

L'adesione al programma 'Passaporto etico' è completamente volontaria.

Contraffazione, obiettivo: ridurre il fenomeno del 10%
"Iniziativa utile e importante, che si inserisce tra quelle che la Regione ha attivato per sostenere la nostra vocazione agricola e contrastare la contraffazione alimentare - ha ricordato Maroni - che, oltre a essere un tema di sicurezza per l'alimentazione, incide sui fatturati delle imprese lombarde. Perché il danno prodotto alle imprese con la vendita nel mondo di prodotti che italiani non sono vale 60 miliardi di euro l'anno, il doppio di tutto l'agroalimentare italiano".

"Ridurre il fenomeno solo del 10 per cento - ha spiegato il presidente - vorrebbe dire restituire 6 miliardi alle imprese, in un momento in cui il danno stimato solo per le imprese lombarde per il blocco delle esportazioni verso la Russia si attesta a 50 milioni di euro".

"Sono già oltre 400 le aziende che hanno aderito al passaporto - ha ricordato il presidente lombardo - e altre 1.000 sono quelle attese entro la fine dell'anno".

In difesa delle produzioni tipiche
"E' uno strumento che vuol trasmettere ai consumatori i valori etici delle aziende - ha ricordato Bettoni -, importante per il lavoro che Regione e il presidente Maroni svolgeranno a Expo. Un mezzo per tutelare tutte le nostre produzioni tipiche e di qualità, che potrà essere utilizzato anche oltre l'agroalimentare. Uno strumento efficacissimo che aiuterà a siglare gli accordi con i Paesi che arriveranno a Expo, in modo che anche questi saranno costretti ad assolvere gli impegni e le certificazioni che sono dettate dal 'Passaporto etico'".

"Un sistema che non aggraverà di burocrazia il lavoro delle imprese - ha voluto precisare Bettoni -, perché comprende procedure già previste, come l'Haccp per esempio: abbiamo creato un documento elettronico, che, dal campo alla tavola, rappresenta una risposta per la difesa delle produzioni tipiche, che valorizzi i prodotti agroalimentari, ne documenta le caratteristiche e ne promuove la presenza sui mercati, tutelando i consumatori e assicurando l'identità ai prodotti stessi".