Il patogeno che colpisce le piante di ulivo causandone la morte, rappresenta una minaccia non solo regionale ma nazionale, con il rischio concreto di veder danneggiato un intero comparto e le centinaia di aziende e operatori che lavorano in questo settore. La produzione di olio di oliva da olive italiane è storicamente insufficiente anche a coprire il fabbisogno interno, senza considerare le grandi possibilità offerte dall’export e solo la capacità delle aziende di fare “blend” permette all'industria di essere ancora leader. Capacità di fare blend, va ricordato, che contraddistingue da sempre l’industria italiana per la sapienza, del tutto “artigianale”, con cui seleziona oli extravergine e li miscela per ottenere un prodotto finale dalle caratteristiche organolettiche ottimali.
Dopo due anni di indecisioni delle istituzioni, Assitol e Federolio non possono che apprezzare la scelta del ministero delle Politiche agricole e forestali di agire con tutti i mezzi per fermare questa crisi e dare il proprio sostegno alle attività che verranno messe in campo per fronteggiare questa situazione che rischia di ridurre ancora di più la capacità produttiva del Belpaese.
L’auspicio è che questo momento di difficoltà possa rappresentare un’occasione per ripensare l’olivicoltura italiana attraverso azioni specifiche tese a rafforzarla in termini sia quantitativi che qualitativi. L’industria olearia rappresenta uno dei settori di eccellenza dell'Italia, primo al mondo per esportazione di olio di oliva in confezioni e fonte di ricchezza e occupazione e può solo trarre vantaggio da una produzione ricca e di qualità.
Per questo è importante lavorare di concerto per continuare a garantire certezza della qualità e sicurezza a tutti quei consumatori, italiani e stranieri, che continuano a scegliere l’industria italiana per l’olio.
L’industria e il commercio oleario sono pronti a sedersi intorno a un tavolo con le Organizzazioni dei produttori e il ministero per dare tutto il supporto necessario con l’obiettivo di sostenere entrambi i pilastri su cui si fondano i 1,2 miliardi di export, l’origine da un lato e la capacità di fare blend dall’altro.
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Fonte: Assitol - Federolio