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La legge quadro rappresenta un passaggio importante per valorizzare l’agricoltura sociale, soprattutto alla luce del vuoto normativo finora esistente in materia. La legge è fondamentale per costruire un percorso omogeneo in tutte le Regioni, che consenta di armonizzare le normative già esistenti alla luce di quella nazionale e di legiferare laddove non sia presente. Questo è solo il punto di partenza, il primo tassello in una prospettiva di economia civile, che tenga conto di soluzioni innovative e multifunzionali in risposta ai bisogni diversificati della società. Soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da una crisi strutturale, l’agricoltura sociale rappresenta uno strumento per arginare le marginalità grazie ai fenomeni di inclusione sociale e lavorativa e un tramite per favorire la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Ci troviamo di fronte ad un elemento strategico per lo sviluppo e la ripresa del Paese. Proprio per questo auspichiamo l’inserimento e la valorizzazione dell’agricoltura sociale nelle politiche di sviluppo rurale e nei Psr". Queste le parole di
Giovanni Cannata, commissario straordinario dell’Inea, in occasione del convegno organizzato lo scorso 18 luglio dal Forum nazionale agricoltura sociale dal titolo "Legge nazionale Agricoltura sociale tra prospettive future e nuove opportunità".
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Sono molti gli elementi di novità della legge sulla agricoltura sociale - ha spiegato il vice ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali
Andrea Olivero -.
Ne vorrei indicare due, oltre al fatto che essa è frutto di un lavoro comune fra operatori, rappresentanze e politica. Il primo è che questa legge si rivolge a imprenditori e che quindi pone il tema della sostenibilità anche economica (oltre che ambientale) e della continuità nel tempo. Un’impresa agricola deve assumere nella sua prospettiva la responsabilità sociale d'impresa. Il secondo aspetto è che le imprese che fanno agricoltura sociale si candidano a essere uno degli strumenti per sostenere e promuovere il welfare rurale, in un’epoca nella quale siamo tutti chiamati a ripensare il welfare generale declinandolo con responsabilità e sostenibilità".
Sono intervenuti
Andrea Olivero (vice ministro Mipaaf),
Franco Bordo (Commissione Agricoltura Camera dei Deputati) e
Massimo Fiorio (Commissione Agricoltura Camera dei Deputati).