"Garantiremo, come già avviene – afferma Gabriele Zanelli, coordinatore dei Pomorete –, qualità attraverso la genetica; salubrità con la scelta del terreno; rispetto dell’ambiente grazie alla trasformazione. E tutto questo a prezzi competitivi sul mercato, grazie alla filiera integrata". "Sarà, inoltre, certificata la tracciabilità dei prodotti scambiati nella rete con un progetto coordinato dall’Università Cattolica di Piacenza".
"Pomorete è l’unica, nel contesto di Expo – continua Zanelli –, che sarà in grado di dare il prodotto pomodoro chiavi in mano con tutti gli optional (dall’analisi del suolo, alla confezione, al trasporto) a un prezzo concorrenziale sui mercati internazionali. Pomorete – conclude Zanelli – ha un collegamento stretto con il territorio. Nel piacentino e nelle aree limitrofe si produce il 20 per cento del pomodoro italiano. Noi, sotto la bandiera del 'pomodoro migliore del mondo' come lo ha definito Squeri, vogliamo creare un link con il turismo, l’enogastronomia e l’ambiente".
Pomorete è una realtà di 12 aziende, con un fatturato di oltre 500 milioni di euro e 3.000 dipendenti, tra diretti e indiretti. Tutte aderenti a Confapindustria, le imprese in Pomorete hanno sede in Emilia Romagna, Marche e Lombardia.
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Fonte: Pomorete