Lo afferma in una nota Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative italiane del settore agroalimentare.
Nota Agrinsieme che in questi ultimi giorni, soprattutto dopo la desecretazione delle rivelazioni di Carmine Schiavone sui rifiuti tossici interrati dalla camorra, si tende sempre più spesso a identificare la Campania con quella limitata porzione di territorio regionale devastata in questi anni da roghi e veleni.
"Una generalizzazione - osserva Agrinsieme - che crea confusione e disorienta i consumatori, portando a un “effetto-fuga” dai prodotti d’eccellenza campani che sul lungo periodo può diventare davvero preoccupante per l’economia e l’occupazione campana. Basta ricordare che si tratta della terza regione italiana per produzione agricola con oltre 136 mila aziende e 65 mila addetti impegnati nel settore".
Ecco perché ora “occorre fare chiarezza - spiega il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Giuseppe Politi - Oltre il 95 per cento della superficie agricola campana è sana e tutti i prodotti sono controllati e sottoposti a verifica".
“L’emergenza della Terra dei Fuochi non può essere strumentalizzata - conclude Politi -. Si tratta di un problema di cui tutto il Paese deve rispondere e sul quale governo e amministrazioni locali sono mobilitati. Ora bisogna intervenire tempestivamente per avviare le necessarie azioni di delimitazione e di bonifica dei territori contaminati, anche sulla base delle ultime rivelazioni, innanzitutto per tutelare e garantire i cittadini e le imprese che in quell’area vivono e lavorano”.
Agrinsieme si sta attivando proprio in questi giorni con un’azione congiunta a tutela delle eccellenze campane attraverso la certificazione di qualità dei prodotti agroalimentari della regione.
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